Home Nazionale Omicidio stradale, senatore Manconi scrive a vedova vittima ‘Ma sarà davvero un deterrente?’

Omicidio stradale, senatore Manconi scrive a vedova vittima ‘Ma sarà davvero un deterrente?’

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Palermo, 17 giu. (AdnKronos) – L’introduzione del reato di omicidio stradale è stata al centro di una lettera che il senatore Luigi Manconi ha inviato alla vedova di una vittima della strade e lei stessa gravemente ferita in un incidente, Marina Fontana, la battagliera vedova di Roberto Cona, morto due anni fa in autostrada, ucciso da un camionista. Marina Cona, pur apprezzando il disegno di legge sull’omicidio stradale, è critica su alcuni passaggi del ddl che sono stati eliminati in Commissione. Ecco la lettera di Manconi: “Non sottovaluto neppure per un attimo il dolore di chi ha perso una persona cara in un incidente stradale. Ne comprendo i sentimenti al punto di voler capire quale sia la disciplina legislativa migliore per evitare o quantomeno ridurre il più possibile tragedie come quelle che avete subito – scrive – Non si possono impedire del tutto gli incidenti, ma si possono (e, aggiungo, si devono) modificare i comportamenti, con la “prevenzione, il controllo, pene certe e immediate” che fungano quindi da deterrente”.
“Sono d’accordo su ciascuno di questi passaggi, ma mi chiedo: può rappresentare un deterrente davvero efficace l’introduzione di un reato autonomo di omicidio stradale (e nautico)? – chide Manconi – Il guidatore distratto, superficiale, tracotante e irresponsabile sarà più attento pensando che un eventuale incidente mortale da lui causato sarà qualificato con un diverso articolo del codice penale. Perché già oggi l’omicidio colposo è punito fino a sette anni di carcere; dieci in caso di guida in stato di ebbrezza o stupefazione (che costituisce dunque un’aggravante, non un’attenuante come invece sembrava ritenere uno di voi che mi ha scritto); quindici in caso di omicidio plurimo. Le pene previste dalla nuova fattispecie non sono molto più alte: dodici per l’ipotesi-base, diciotto per omicidio plurimo (o accompagnato da lesioni), ulteriormente aumentabili qualora il conducente si dia alla fuga”.
Ecco la risposta di Marina Fontana, che con il cugino Armando Melodia, porta avanti una battaglia sull’omicidio stradale. “L’introduzione del reato specifico di omicidio stradale sicuramente funge da deterrente perché riduce – anche se non elimina del tutto – i margini di impunità per coloro che uccidono sulla strada con i loro comportamenti consapevolmente irresponsabili – dice Marina Fontana – Il guidatore distratto, superficiale, tracotante e irresponsabile, come lo definisce lei, al momento sa di non dovere temere il carcere se, per il suo comportamento, causa la morte di una persona. Non sono una giurista ma constato che, anche quando si arriva alla condanna per morti definite come omicidi colposi, le pene inflitte sono quasi sempre inferiori a 3 anni con conseguente sospensione della pena”. E aggiunge: “Vorrei evidenziarle inoltre che, se il testo definitivo del Ddl rimanesse quello approvato in Senato, il guidatore distratto, superficiale, tracotante e irresponsabile continuerebbe a rimanere impunito, a meno che non guidi in stato di ebbrezza, sotto l’effetto di sostanze stupefacenti o non proceda ad una velocità di molto superiore ai limiti consentiti”.