Home Nazionale Palermo: arresti rumeni, le prostitute minacciate e costrette a vendersi (2)

Palermo: arresti rumeni, le prostitute minacciate e costrette a vendersi (2)

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(AdnKronos) – Nel giugno 2014 è stata avviata l’inchiesta sfociata negli otto arresti e la Squadra mobile ha scoperchiato le fila di un ampio giro di prostituzione, avente quali protagoniste giovani donne romene fatte “giungere a Palermo con false promesse di notevoli e facili guadagni”. Le ragazze, una volta arrivate in Italia, venivano iniziate al meretricio lungo le vie Crispi, Cala e Foro Italico Umberto I, del capoluogo. Nel corso dell’indagine sono emerse le responsabilità anche dei fratelli di Nicolae Lucian, Marin e Adrian Marius Serban. I fratelli Serban “per ottimizzare la gestione della propria attività delittuosa, avevano suddiviso il Foro Italico Umberto I in zone, dove ciascuno di loro aveva posizionato le proprie donne, in totale circa 20 ragazze, tutte giovanissime”.
Il leader era Nicolae Lucian Serban: a lui, in sostanza, spettava l’ultima parola in relazione ad ogni decisione da prendere, fosse essa legata al tariffario e/o al reclutamento delle ragazze. “Gli indagati, consapevoli di svolgere attività illecite, per eludere presumibili intercettazioni telefoniche durante le loro conversazioni, avevano fatto uso di un linguaggio criptico e convenzionale, attingendo ad un formulario anche semplice, ma efficace: la lista dei rapporti sessuali da poter consumare era, infatti, declinata secondo le varie gradazioni di caffè, lungo, corto e così via”, spiegano gli investigatori.
Ciononostante, i poliziotti sono riusciti a decodificare i dialoghi, fornendone una inequivocabile lettura, in alcuni casi, confortata anche da riscontri rilevati dal personale di polizia appostato su strada. Se Nicolae Lucian Serban era il leader del gruppo, due delle donne spinte a prostituirsi erano delegate, in assenza del capo, a raccogliere i guadagni, a garantire la disciplina del sodalizio, a vigilare che nessuna delle “colleghe” deviasse rispetto alla linea dell’obbedienza al capo stesso. Anche tra le prostitute romene si era creata una sorta di scala gerarchica al vertice della quale si ponevano Monica Lacramioara detta la “Negra” e Adelina Florina Velicu, detta la “Stramba o la “Storta”, entrambe destinatarie dell’odierno provvedimento restrittivo.