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Palermo: vedova vittima strada, subito reato omicidio stradale

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Palermo, 18 mag. (AdnKronos) – “Ancora sangue innocente sulle strade. A Palermo, dove è stata uccisa una giovane donna, Tania Valguarnera, travolta da un pirata della strada e all’Aquila, dove un 32enne che guidava sotto l’effetto di alcol e droga ha travolto uno scooter, uccidendo Marco Zaurrini, di 15 anni, e ferendo gravemente un altro ragazzo di 14 anni. Ancora morti. Ancora vite spezzate da consapevoli incoscienti. Ancora famiglie immerse in un abisso di sofferenza e condannate all’ergastolo del dolore”. E’ lo sfogo di Marina Fontana, vedova di Roberto Cona, vittima della strada, ucciso da un tir due anni fa e lei stessa gravemente ferita. La donna, con Armando Melodia, da tempio si batte per l’introduzione dell’omicidio stradale.
“Anche per questi due casi l’accusa sarà di omicidio colposo e accadrà ancora che un avvocato, neanche troppo esperto, troverà facilmente il modo per evitare che questi assassini possano finire in galera se non per pochi mesi – dice all’Adnkronos – Ancora si ripeteranno gli atti di ingiustizia verso queste vittime innocenti. Fino a quando? Ecco perché non può fermarsi la battaglia per l’istituzione del reato di omicidio stradale con una legge fatta bene che contempli oltre alla guida sotto l’effetto di alcol e droga e l’alta velocità, anche la distrazione dovuta all’uso irresponsabile di telefonini e apparecchi elettronici. Una legge che preveda pene ancora più severe per i pirati, per chi fugge senza dare soccorso e includa l’ergastolo della patente”.
“La Commissione Giustizia del Senato ha predisposto un testo che, nonostante gli emendamenti presentati anche su nostra sollecitazione da alcuni senatori, emendamenti respinti, non prevede la distrazione dovuta all’uso irresponsabile di telefonini e apparecchi elettronici come circostanza che configura il reato di omicidio stradale e non prevede la revoca permanente della patente nei casi più gravi – spiegano Marina Fontana e Armando Melodia – Ecco perché martedì 9 giugno ci sarà un altro sit-in pacifico a Roma davanti Palazzo Chigi e nelle altre città davanti le prefetture, per chiedere al governo Renzi di intervenire direttamente e di inserire nel ddl in discussione alla Commissione Giustizia del Senato la pena dell’ergastolo della patente e la distrazione dovuta all’uso irresponsabile di telefonini e apparecchi elettronici come circostanza che configura il reato di omicidio stradale. Tutto questo non per vendetta, non per emotività ma perché sia vera giustizia”.