Città del Vaticano, 3 set. (AdnKronos) – ”L’incapacità di riconoscerci peccatori ci allontana dalla vera confessione di Cristo: è questa la differenza, quella che c’è tra l’umiltà di chi si riconosce peccatore e la superbia di chi parla bene di se stesso”. E’ quanto spiega Papa Francesco, nell’omelia della messa celebrata alla domus di Santa Marta in Vaticano.
”Questa capacità di dire che siamo peccatori -sottolinea il Papa- ci apre allo stupore dell’incontro con Cristo, il vero incontro”. Osserva Francesco: ”Nelle nostre parrocchie, nelle nostre società, anche tra le persone consacrate, quanti cristiani sono capaci di dire che Gesù è il Signore? Tante! Ma come è difficile dire sinceramente ‘sono un peccatore, sono una peccatrice’. E’ più facile dirlo degli altri…”.
In questa specialità, ”siamo tutti dottori”, ironizza il Papa avvertendo che invece ”è necessaria una doppia confessione: riconoscere che Cristo è il figlio di Dio e riconoscere che io sono un peccatore, ma non in teoria ma analizzandone le cause”.