Home Nazionale Partiti: Pisicchio, troppi dilettanti della politica, riapriamo le ‘scuole’

Partiti: Pisicchio, troppi dilettanti della politica, riapriamo le ‘scuole’

0

Roma, 2 apr. (AdnKronos) – Troppi dilettanti in politica: è giunto il momento di guardare avanti…tornando indietro. Ai tempi delle scuole di partito, dove si formava per davvero la classe dirigente. Ne è convinto Pino Pisicchio, presidente del gruppo Misto della Camera, profondo conoscitore delle istituzioni con una lunga gavetta politica alle spalle, che nel libro, ‘I dilettanti. Splendori e miserie della nuova classe politica’, edito da Guerini e associati, mette a confronto i politici di oggi con quelli delle altre ‘ere’ repubblicane.
La proposta che scaturisce dal libro è quella di ridare vita alle scuole di formazione politica, come ai tempi della Dc e del Pci, quando i giovani studiavano alle Frattocchie o alla ‘scuola’ dello Scudo Crociato alla Camilluccia. La formazione, dice Pisicchio, è indispensabile e per garantirla si può guardare al modello tedesco con le Fondazioni, “una per ogni partito, sostenuta da fondi pubblici e privati, dove si faccia veramente formazione; dove i giovani che si affacciano alla politica studino seriamente e facciano la giusta gavetta per poi mettersi al servizio del Paese con una preparazione adeguata”.
Cosa che oggi, in Italia, non c’è, aggiunge Pisicchio all’Adnkronos, che offre alla riflessione del lettore alcuni dati significativi. Come quello del livello culturale dei politici: “nel 1948, a fronte di 9 italiani su 10 che non avevano nemmeno la licenza elementare, il 91 per cento dei parlamentari era laureato. Oggi, i parlamentari col ‘pezzo di carta’ sono appena il 68%. Un po’ meglio, comunque, che nel 2006, quando ad essere laureato era solo il 64% dei parlamentari”.