Milano, 3 apr. – (AdnKronos) – “Il grido di Gesù Crocifisso lo conosciamo”: e’ il grido dei 150 morti in aereo contro la roccia, dei martiri bruciati vivi, dei bimbi morti per fame, dei cristiani uccisi in Kenya. E’ il messaggio lanciato oggi dall’arcivescovo di Milano Angelo Scola che, in Duomo, ha celebrato la liturgia della Passione e Morte del Signore e l’Adorazione della Croce.
Il cardinale Scola, nell’omelia, citando il Vangelo di Matteo ha ricordato che “verso le tre, Gesù gridò a gran voce… Gesù di nuovo gridò a gran voce ed emise lo spirito. Quel grido lacerante dell’Innocente Crocifisso in qualche modo lo conosciamo. È risuonato e risuona continuamente nella nostra storia di uomini. È il grido, rimandatoci con spietata fedeltà dalla scatola nera, dei centocinquanta passeggeri dell’aereo tedesco un attimo prima di venir schiantato contro la roccia. E’ il grido dei martiri bruciati vivi, delle madri, dei padri, dei figli separati violentemente dai propri cari e dalla propria terra, il grido ormai sfinito, ridotto allo straziante lamento dei bambini che muoiono di fame, delle giovani donne violate e spogliate di ogni dignità, delle vittime di ogni più micidiale emarginazione e violenza…È l’orrore per il terrificante eccidio ed il rapimento di cristiani perpetrati in Kenya (Garissa)”.