Home Nazionale Patto stabilità: Zaia, dateci autonomia e federalismo fiscale

Patto stabilità: Zaia, dateci autonomia e federalismo fiscale

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Venezia, 7 apr. (AdnKronos) – “I comuni si ribellano ai tagli lineari? Hanno tutto il mio sostegno. È ora di dire basta a ricatti, mazzate e potature che hanno il solo risultato di continuare a vessare chi in tanti anni si è dato da fare per continuare ad erogare servizi senza andare in default, ma sempre obbligati a contribuire al risanamento del debito pubblico, e a premiare chi ha sprecato risorse. Anche i Sindaci, come la Regione, sono stanchi di contribuire a rimpinguare le casse dello Stato ricevendo in cambio l’ennesima porta in faccia. Mentre gli spreconi se la ridono… per loro c’è ancora grasso da mangiare, qui siamo all’osso solo per aver fatto il nostro dovere di amministratori oculati e virtuosi”. Così il Candidato alle Regionali 2015 Luca Zaia, esprime il proprio sostegno “ai nostri Sindaci” che giovedì parteciperanno ad un vertice a Roma e chiede soprattutto che “venga fatta chiarezza in merito alla posizione dei comuni veneti che potrebbero esser penalizzati dalla ripartizione di quel 20% del Fondo per i comuni che rischia di metterli in ginocchio per chissà quale cavillo”.
“Lo Stato in questi anni ha tagliato 25miliardi di euro a Regioni ed Enti locali sequestrandoli dalle tesorerie, è ora di smetterla e di imporre l’applicazione di costi standard ovunque. Voglio ricordare – prosegue Zaia – che se il Governo si decidesse ad applicarli a tutta la Pubblica Amministrazione otterrebbe subito 30 miliardi di euro senza dover continuare questa politica vessatoria. Solo per fare un esempio, alla Regione Veneto lo Stato tiene bloccati 1,3 miliardi a tasso zero di rendimento ma per pagare i fornitori della sanità ci presta 1,4 miliardi a tassi e interessi che valgono attorno ai 20milioni all’anno, se questo non è un furto organizzato…”.
“Chiedo a gran voce (e leggo con piacere che al coro si aggiungono ora anche i Sindaci) che venga applicato il vero federalismo fiscale perché i fondi che ciascuno di noi raccoglie con fatica possano essere riversati ai cittadini in servizi concreti e non in gabelle destinate a Roma”, conclude Luca Zaia.