Roma, 11 giu. (AdnKronos) – “C’è un passato che non passa, ci sono anniversari che si allontanano nel tempo ma continuano a parlare con chiarezza, quasi con durezza, al nostro presente. La morte di Berlinguer è una di queste date”. Così su Facebook la presidente della Camera Laura Boldrini, ricordando Enrico Berlinguer nell’anniversario della sua morte. “L’11 giugno del 1984 si spense a Padova un leader politico molto amato dalla sua gente e rispettato da tutti, anche dagli avversari – scrive la presidente di Montecitorio – Si sgranano in tv, anno dopo anno, le immagini del suo ultimo comizio, quelle di un funerale tra i più partecipati della storia della Repubblica”.
“Ma è attuale più che mai il messaggio che fu al centro degli ultimi anni di attività del segretario comunista: la necessità di fare i conti, per la politica e la società italiane, con la questione morale – rimarca Boldrini – L’averla sollevata gli guadagnò l’etichetta di ‘moralista’, cioè di uomo segnato da eccessiva propensione al rigore, una sorta di fustigatore dei costumi incapace di comprendere la modernità e i più ‘elastici’ criteri con cui si doveva giudicare il rapporto tra politica e affari. E invece no. La Tangentopoli esplosa pochi anni dopo la sua morte – ricorda la presidente – e ora questa nuova ondata di scandali italiani che sembra non finire mai, stanno a ricordarci con evidenza incontestabile che la questione morale non è moralismo: è la precondizione per la credibilità di chi fa politica e rappresenta i cittadini. Averla messa disinvoltamente da parte ha prodotto il discredito dal quale si fa tanta fatica a riemergere”.