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Pd: D’Attorre, partito ha cambiato natura

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Roma, 4 nov. (AdnKronos) – “Il Pd ha subito un riposizionamento completo e una mutazione genetica. E’ una forza centrista che finisce per guardare più volentieri verso settori della destra che a sinistra ed è illusorio pensare che sarà soltanto una parentesi”. Così il bersaniano Alfredo D’Attorre, in un’intervista a La Repubblica, motiva il suo addio al partito.
A chi gli domanda se la Cosa rossa con Landini, Sel, sindacati e scissionisti del Pd non nasca con le stigmate di un soggetto vecchio che guarda al passato, “non sarà una Cosa rossa – replica D’Attorre – non sarà un soggetto della sinistra minoritaria e antagonista. Vogliamo creare un partito di governo, largo e plurale, con le radici nell’esperienza di centrosinistra, ulivista, aperto al cattolicesimo democratico e sociale”. “Il bacino potenziale – secondo D’Attorre – è intorno al 15 per cento”.
Su eventuali arrivi di nomi forti come quelli di Roberto Speranza e Gianni Cuperlo, “per il momento – replica il deputato – prevale il senso di responsabilità, ma non so quanto potrà durare, specie all’approssimarsi di appuntamenti elettorali in cui la divaricazione tra partito della Nazione e sinistra rischia di diventare totale”. Quanto alla possibilità di uno scontro tra le due sinistre alle amministrative, “dove c’è la possibilità di aprire un confronto – chiarisce D’Attorre – noi ci saremo, dove si realizzerà il partito della Nazione la sinistra esprimerà un candidato alternativo”. Ma al ballottaggio si voterà il candidato Pd? “Gli elettori di sinistra non voteranno i candidati della destra, molti potrebbero essere attratti dai 5 stelle”.