Home Nazionale Pediatria: Garante, ragazzi sempre più social, 68% naviga in rete

Pediatria: Garante, ragazzi sempre più social, 68% naviga in rete

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Roma, 22 giu. (AdnKronos Salute) – Le giovani generazioni hanno ormai superato in larghissima parte la barriera dell’accesso a Internet. E’ quanto sottolinea Vincenzo Spadafora, Garante nazionale per l’infanzia e l’adolescenza, nella Relazione annuale al Parlamento, in cui traccia un bilancio sulle condizioni dei bambini e adolescenti nel nostro Paese. Secondo i dati digitali, nel 2014 il 68,3% dei ragazzi italiani tra i 6 e i 17 anni ha usato internet, evidenzia Spadafora.
PIÙ SI CRESCE, PIÙ SI UTILIZZA IL WEB. Nel corso della relazione viene ricordato che “l’uso di internet interessa il 44,4% dei bambini tra 6 e 10 anni, la quota sale al 78% tra i giovanissimi di 11-13 anni e riguarda il 90,4% dei ragazzi 14-17enni – . Sono, infine, ben 2 milioni 106 mila i giovani esclusi, il 30% dei bambini e dei ragazzi di 6-17 anni, tale quota scende a 201mila giovani nella classe di età 11-17 anni”.
L’IMMAGINE SOCIAL DEI GIOVANISSIMI. Il 47% dei giovani – si legge nella Relazione del Garante – utilizza il web per spedire o ricevere e-mail (il 68,4% dei 14-17enni), il 52,6% discute e si confronta attraverso la Rete tramite chat, blog, newsgroup, forum di discussione online (il 73,7% dei 15-17enni), il 57,8% partecipa a social network e invia messaggi su Facebook, Twitter (l’84,2% dei 14-17enni), il 53,1% usa Internet per inviare messaggi (il 71,5% dei 14-17enni).
Più contenuta la quota di coloro che hanno effettuato telefonate via Internet (33,5% dei giovani di 6-17 anni e il 45,1% dei ragazzi 15-17enni), o gli internauti che utilizzano il web come strumento per diffondere prodotti di propria creazione come testi, fotografie, musica, video (30,3% dei giovani di 6-17 anni e il 45,4% dei ragazzi 15-17enni).
Ma i social network vengono utilizzati anche come strumento per partecipare alla vita sociale o politica del Paese: “circa il 22% dei giovani di 15-17 anni ha espresso in rete opinioni su temi sociali o politici e il 5,2% ha partecipato a consultazioni o votazioni su tali temi”, conclude il Garante.