Roma, 31 mar. (AdnKronos) – “Carissimi bambini, le vostre riflessioni, così vivaci e così acute, mi sono di grande aiuto per poter affrontare con serenità e fermezza un incarico tanto bello quanto impegnativo e complesso”. Così il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in una lettera indirizzata ai bambini di una scuola romana che hanno inviato delle missive al Capo dello Stato. Nella sua risposta, pubblicata in esclusiva sul settimanale ‘Chi’ nel numero in edicola domani, il Presidente promette agli studenti che proverà a far loro visita a scuola.
Il settimanale pubblica alcuni stralci delle lettere inviate a Mattarella dai giovani alunni della quinta classe della scuola primaria Giacomo Leopardi di Roma:”Caro Presidente può fare in modo che ci sia più lavoro, perché io non voglio andare all’estero come sono costretti a fare molti ragazzi, voglio restare qui?; “Volevo domandarti che ci fai da solo in un palazzo così grande?”: “Presidente potresti aiutare papà a uscire dalla crisi?”.
I bambini, oltre a porre domande sincere e dirette al Capo dello Stato, sono rimasti molto commossi dai lutti che hanno colpito Mattarella e hanno espresso il loro cordoglio al Capo delle Stato per la scomparsa della moglie Marisa , avvenuta nel 2012, e per quella del fratello Piersanti, ucciso dalla mafia nel 1980. “Mi dispiace per suo fratello che è stato vittima della mafia – scrive una bambina – e per la scomparsa di sua moglie che le avrà lasciato un grande vuoto. Comunque io sono certa che loro rimarranno sempre nel suo cuore”.