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Renzi con Malagò da Bach, a Davos si parla di Roma 2024

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Roma, 20 gen. (AdnKronos) – Il contesto è quello del World Economic Forum, ma a Davos non si parlerà solo dei grandi temi dell’economia globale. Nella fitta agenda del premier Matteo Renzi trova spazio anche il sogno olimpico di Roma per il 2024. La giornata di domani, nella località sulle Alpi svizzere che ospita l’evento, sarà segnata da un doppio impegno per il capo del governo italiano. Al mattino Renzi terrà infatti un discorso su leadership e cambiamento davanti ai potenti della terra.
Poi nel pomeriggio, insieme al n.1 del Coni Giovanni Malagò e al segretario generale Massimo Fabbricini, incontrerà per la prima volta il presidente del Cio Thomas Bach. Sul tavolo c’è la candidatura della Capitale per i Giochi che il Comitato olimpico internazionale assegnerà nel settembre del 2017. L’Italia è stato il primo paese ad ufficializzare la candidatura, seguita poi dall’America con Boston (la Germania ha confermato che si presenterà, ma deve ancora decidere tra Amburgo e Berlino).
Renzi e Malagò, avendo giocato d’anticipo sulla concorrenza, saranno i primi ad essere ricevuti dal tedesco Bach, che ha personalmente caldeggiato l’incontro con il premier italiano. Un’occasione da sfruttare in una vetrina importante anche per il lavoro di lobby che attende soprattutto Malagò, vista la presenza a Davos di circa 2.500 influenti personaggi fra economisti, politici e banchieri di centinaia di Paesi, tra cui anche una quarantina di capi di Stato.
“Questo incontro fa capire che c’è rispetto nei nostri confronti e la curiosità di conoscere il premier. Il presidente del Cio deve rimanere super partes e quindi non potrà mai sbilanciarsi come è giusto che sia. Ma è corretto e doveroso che si incontri con il premier così come lo farà con tutti i rappresentanti di governo dei paesi candidati”, ha sottolineato oggi Malagò prima di partire per Losanna, dove era in programma una riunione del Cio.
Il n.1 dello sport italiano tornerà da Davos con l’aereo di Renzi e in quell’occasione farà “il punto della situazione” sul progetto della candidatura. Lunedì è già fissato l’incontro in Campidoglio fra Malagò e il sindaco di Roma, Ignazio Marino. Entro un paio di settimane sarà definita la struttura del Comitato promotore, al cui vertice dovrebbe sedere Luca di Montezemolo.
“Stiamo mettendo i puntini sulle ‘i’ per il comitato, che sarà ‘in house’ -ha ricordato Malagò-. In 15 giorni saremo pronti, stiamo bruciando le tappe. Stiamo quotidianamente dedicando risorse, energie e tempo a questo progetto che secondo me, momento dopo momento, comincia a conquistare consensi”.
“I presupposti -ha precisato Malagò- sono completamente diversi rispetto ad esperienze del passato. Poi dove ci porterà tutto questo a settembre 2017 onestamente non lo sappiamo, ma noi abbiamo il dovere di dare una speranza diversa all’Italia. Come ho sempre sostenuto, non solo il nostro mondo ma tutto il Paese ha bisogno di una ventata di ottimismo”.
Di certo, la candidatura di Roma riscuote già ampio consenso fra gli atleti italiani. “Io la vedo dal lato sportivo, avendo fatto un Mondiale in casa non posso che auspicare che sarà Roma 2024 per l’emozione e l’orgoglio. Poi dell’aspetto politico se ne occupa chi di dovere, non sono io la persona giusta per parlarne”, ha detto la star del nuoto Federica Pellegrini, oggi nella sede del Coni per il lancio del nuovo team di UnipolSai.
“Le Olimpiadi occasione per far capire che gli eventi in Italia non sono sinonimo di malaffare? Quando vogliamo fare le cose bene ci riusciamo meglio degli altri”, ha risposto l’olimpionica. E chissà che non sia proprio lei il volto di Roma 2024: “Vediamo, Giovanni (Malagò, ndr) mi sta facendo ‘la tira’ per venire a Roma da anni. Un po’ romana mi sento, la mia società è qui e quello di Roma 2009 a prescindere dai risultati è stato sicuramente il mondiale più bello. Vediamo, di sicuro non sarò un volto come atleta in carriera. Il 2024 -ha ammesso la campionessa azzurra- lo vedo un po’ lontano”.