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Ricerca: Commissione Ue rigetta petizione stop vivisezione

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Roma, 3 giu. (AdnKronos Salute) – La Commissione europea ha rigettato la petizione popolare, oltre 1 milione e 173 mila le firme raccolte tra Spagna, Italia, Polonia, Ungheria, Slovacchia, Germania, Slovenia, Francia, Finlandia, che chiedeva di bandire la vivisezione dall’Unione europea. La Commissione “condivide la convinzione alla base dell’iniziativa dei cittadini, ossia che la sperimentazione sugli animali debba essere gradualmente abolita, e di fatto questo è l’obiettivo ultimo della legislazione unionale. Non concorda – riportano gli esperti nella comunicazione della Commissione Ue – tuttavia sull’esistenza di evidenze scientifiche che invalidano il modello animale: malgrado le differenze con gli esseri umani, è soprattutto grazie ai modelli animali che è stato possibile trovare quasi tutte le cure mediche e le misure di prevenzione di cui disponiamo oggi per trattare con efficacia e in sicurezza le malattie dell’uomo e degli animali”.
“La Commissione ha avuto paura di dover abrogare o modificare la direttiva sulla vivisezione – commenta in una nota la Lega anti vivisezione (Lav) – Si tratta di un’occasione mancata che poteva dare le gambe a una ricerca innovativa e poteva – aggiungono gli animalisti – portare speranza, non solo agli animali che ogni giorno subiscono violenze e morte nei laboratori, ma anche ai malati che aspettano una cura, e ai cittadini che troppo spesso rimangono delusi da Istituzioni in mano a lobby economiche o di potere”.
Entro la fine del 2016 la Commissione organizzerà una conferenza che vedrà la partecipazione della comunità scientifica e dei portatori d’interesse, e in tale occasione si propone di presentare una relazione sullo stato d’avanzamento delle azioni intraprese. La petizione era stata supportata da numerose organizzazioni europee tra cui Animal Amnesty, Wwf, Lav, Animalisti Italiani, la Lega Nazionale per la Difesa del Cane L’annuncio della Commissione di una conferenza sul tema “è l’unica nota positiva”, commenta la Lav.
La Commissione è del parere che “la sperimentazione animale non costituisca un freno allo sviluppo di strumenti di ricerca alternativi; anzi, ritiene che l’uso degli animali nella ricerca offra una comprensione meccanicistica della biologia degli animali e degli esseri umani che permette di elaborare metodi alternativi più etici, efficienti in termini di costi, predittivi e rapidi. Riconosce i limiti sia dei modelli animali sia degli approcci alternativi, perciò segue da vicino e sostiene l’attività tesa a migliorare i metodi predittivi”.
“Oggi – riporta il parere – i processi di sviluppo di nuovi farmaci, la ricerca di base e la sperimentazione della sicurezza delle sostanze con metodi predittivi non si basano esclusivamente su modelli animali: il principio guida in tutte le aree di ricerca è la forza probante dell’insieme delle conoscenze ricavate dagli studi alternativi, dalla sperimentazione animale e dall’esposizione umana. La maggior parte della legislazione dell’Ue in materia di sperimentazione – conclude il documento- contiene l’obbligo di utilizzare, previa convalida, metodi alternativi attendibili”.