Home Nazionale Riforme: ancora tensione Pd-Grasso, scontro su data voto finale

Riforme: ancora tensione Pd-Grasso, scontro su data voto finale

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Roma, 24 set. -(AdnKronos) – Ancora tensione tra il Pd e il presidente Piero Grasso. Stavolta lo scontro è andato in scena durante la riunione dei capigruppo al Senato. La maggioranza chiedeva che si stabilisse il voto finale sulle riforme per l’8 ottobre. Grasso invece ha proposto il 15 con la motivazione, viene riferito da ambienti parlamentari, di concedere più tempo alle opposizioni. Alla fine si è definita la data del 13 ottobre per il voto finale ma il Pd non è affatto soddisfatto.
Per tre ordini di motivi, viene spiegato. Il primo è che chiudendo il 13 ottobre si mette a rischio il via libera al ddl Boschi. “Solo un giorno e mezzo prima dell’avvio della sessione di bilancio. Basta un niente e si rischia che le riforme slittino dopo la legge di Stabilità”. E non solo. Diventa anche molto difficile riuscire a portare in aula le unioni civili. Matteo Renzi ha ricordato anche alla Direzione del Pd di lunedì che l’intenzione del governo era quella di portare a casa il provvedimento prima della sessione di bilancio. Al massimo, forse, si riuscirà a incardinarlo.
Infine, si sottolinea, che la motivazione di concedere più tempo alle opposizioni non è affatto convincente. “Intanto se la maggioranza chiede una data, andrebbe quantomeno ascoltata. E poi si crea un precedente ai ricatti alla Calderoli. La prossima volta magari invece che 85 milioni di emendamenti, ce ne ritroveremo 150 milioni per ritardare l’approvazione di una legge…”. Intanto va avanti la trattativa con Calderoli per cercare di arrivare a una soluzione politica che argini la valanga di emendamenti del senatore leghista. Trattativa che sta iniziando a dare i suoi frutti visto che Calderoli ha annunciato la disponibilità al ritiro degli emendamenti agli articoli 1 e 2 del ddl Boschi.