Home Nazionale Riforme: Zanda, ok modifiche ma elezione secondo grado non antidemocratica

Riforme: Zanda, ok modifiche ma elezione secondo grado non antidemocratica

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Roma, 27 lug. (AdnKronos) – “Auspico modifiche migliorative alla riforma e lavoro perché si arrivi a soluzioni largamente condivise. Ma non si può accettare che l’elezione di secondo grado venga bollata come ‘antidemocratica’”. Lo ha affermato il capogruppo del Pd al Senato, Luigi Zanda, intervenendo in commissione Affari costituzionali durante l’esame del ddl di riforma istituzionale.
“Sui 28 Stati membri dell’Ue, solo l’Italia ha un bicameralismo paritario”, ha ricordato l’esponente Dem citando uno studio di Roberto D’Alimonte, aggiungendo che “solo 13 nazioni hanno una seconda Camera e, di questi, solo 5 la hanno eletta con elezioni di primo grado”. Inoltre “i limiti ed anche le degenerazioni di alcune Regioni sono innegabili. Ma il Parlamento, davanti a questa condizione negativa, ha il diritto e il dovere di intervenire per riordinare l’assetto regionale, per riformarlo, per correggerne le disfunzioni nell’interesse nazionale. Non è però è corretto escludere, a priori, complessivamente, quasi come si trattasse di un’intera categoria non degna, la legittimità dei consiglieri regionali a sedere in Parlamento, anche considerato che sono stati selezionati per lo più con le preferenze”.
Quanto alla possibilità che le riforme possano essere sostenute anche da componenti esterne al centrosinistra per sostituire eventuali dissidenti, “rispetto chi cambia opinione, ma -ha messo in guardia Zanda- sono sospettoso su ogni forma di trasformismo. Però, sostituire pezzi di maggioranza con nuovi apporti dall’opposizione è impossibile se la maggioranza resta salda”.