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Rinnovato il contratto per i lavoratori del terziario

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Rinnovato il contratto per i lavoratori del terziario
Franco Marinoni

Oltre 38mila le persone interessante in provincia di Arezzo, in pratica il 37% della forza lavoro. L’accordo, che prevede un aumento di 85 euro erogato in 5 tranche a partire dalla mensilità di aprile 2015, sarà valido fino al 31 dicembre 2017. Previste anche significative novità come il contratto a tempo determinato per il sostegno all’occupazione e una reale semplificazione nella flessibilità della distribuzione dell’orario. Il direttore regionale di Confcommercio Toscana Franco Marinoni: “in una congiuntura economica ancora complessa come quella attuale, la firma del contratto nazionale rappresenta un punto fermo importante perché dà risposte certe e concrete, necessarie e indispensabili per assecondare la ripresa, in un equilibrio complessivo dei costi per il prossimo triennio”.

Sono oltre 38mila in provincia di Arezzo i lavoratori interessati al rinnovo del Contratto economico collettivo nazionale del terziario, sottoscritto l’altro ieri (30 marzo 2015) dalla Confcommercio e dai sindacati Filcams-Cgil, Fisascat-Cisl e Uiltucs–Uil.

Con questo accordo le organizzazioni sindacali dei lavoratori e Confcommercio, la più grande organizzazione di categoria in Italia, che rappresenta oltre tre quarti del complesso e variegato mondo delle aziende del commercio, del turismo e dei servizi, chiudono di fatto una vertenza durata oltre un anno.

Tra le novità più importanti contenute nel documento, un aumento salariale in busta paga, nuove regole che garantiscono maggiore flessibilità nella distribuzione dell’orario di lavoro, meno oneri per le nuove assunzioni con contratti a tempo determinato al fine di favorire l’occupazione, infine l’inquadramento di nuove figure professionali emerse negli ultimi anni nel settore più innovativo dell’ICT.

A beneficiarne saranno in pratica il 37% degli occupati della provincia di Arezzo. Per la precisione: i 18.562 addetti delle imprese commerciali iscritte alla Camera di Commercio (8.581 in totale al 31.12.2014) e i 19.528 delle imprese di servizi, che nell’aretino hanno raggiunto quota 5.476.

Un complesso di lavoratori che, sommato ai 7.500 dipendenti da strutture ricettive e pubblici esercizi (che però applicano il Contratto collettivo nazionale del Turismo) fa del terziario la voce più importante dell’occupazione in provincia, con un totale di 45.590 lavoratori su 103.259 (il 44%).

“Soprattutto in una congiuntura economica ancora complessa come quella attuale, la firma del contratto nazionale rappresenta un punto fermo importante perché dà risposte certe e concrete, necessarie e indispensabili per assecondare la ripresa, in un equilibrio complessivo dei costi per il prossimo triennio”, sottolinea il direttore regionale di Confcommercio Toscana Franco Marinoni.

La parte economica del CCNL Terziario prevede a regime un aumento lordo medio in busta paga di 85 euro (calcolato al quarto livello), che le imprese potranno erogare in cinque tranche per contenere meglio l’impatto della maggiorazione dei costi sui loro bilanci. La prima erogazione, pari a 15 euro, sarà corrisposta con la mensilità di aprile.

Molto significative le novità sul fronte della flessibilità oraria, che finalmente tengono in considerazione le esigenze dei settori con picchi temporanei di attività: l’accordo prevede che in tali periodi (come per esempio il periodo natalizio o quello dei saldi per i negozi, ma anche il mese giugno per le aziende che fanno servizi alle imprese), le imprese  potranno chiedere ai loro dipendenti di lavorare quattro ore in più (per un massimo di 16 settimane nell’arco di 12 mesi) senza dover pagare lo straordinario. Le ore saranno infatti recuperate dai lavoratori nell’ arco dei 12 mesi seguenti, ovviamente in periodi che  per l’azienda sono meno impegnativi e nei quali c’è meno bisogno  di personale.

Per favorire il sostegno all’occupazione l’intesa promuove anche l’assunzione di soggetti ”deboli”, come i disoccupati, attraverso la stipula di contratti a tempo determinato di 12 mesi, con un sottoinquadramento di due livelli per i primi sei mesi e di un solo livello per i successivi sei. Il sottoinquadramento di un livello è concesso per altri 24 mesi in caso di trasformazione in contratto a tempo indeterminato. In questo modo, i soggetti cosiddetti “deboli” diventano più appetibili sul mercato del lavoro, visto che per le imprese che li assumono c’è un risparmio effettivo.

Quello del Terziario è il contratto collettivo di lavoro più diffuso a livello nazionale. Attualmente riguarda tre milioni di lavoratori e registra una crescita costante nelle adesioni per la capacità di fornire strumenti concreti in grado di rispondere ai bisogni delle imprese di qualsiasi dimensione, le piccole e piccolissime, come le medie e le grandi.