Rho, 21 set. (AdnKronos) – “È necessario ogni volta contrapporre l’idea di modernità e di civiltà di un Paese ai diritti dei lavoratori?”. A chiederselo è Susanna Camusso, segretario generale della Cgil, che ritorna così sull’assemblea dei dipendenti del Colosseo della scorsa settimana.
“Tutto viene messo sul peso della fruizione, a prescindere dalle condizioni delle persone. Bastava convocare i lavoratori, bastava discutere con loro”, aggiunge Camusso. “Uno può anche dire che c’è bisogno di provare a riqualificare le regole, ma bisogna capire se riguarda solo i lavoratori o anche le controparti?”, si chiede ancora Camusso evidenziando come in questo caso si trattasse di lavoratori pubblici. “Non ci sono mai obblighi per le controparti, come obbligo di convocazione”, aggiunge.
Il leader Cgil ricorda inoltre come i dipendenti – “che hanno osato fare un’assemblea, reato di lesa maestà” – abbiano sostenuto per un anno turni da 11 ore facendo gli straordinari per garantirne l’apertura. “Si dà per scontato che si possano scaricare sui lavoratori le inefficienze delle politiche sui beni culturali” sottolinea Camusso che conclude invitando a ricominciare “a raccontare cosa fanno i lavoratori pubblici e della pubblica amministrazione”.