Roma, 18 nov. – (AdnKronos) – “E’ una notizia davvero triste. Ci lascia il giocatore che oltre ad essere stato un fenomeno a livello tecnico, ha cambiato il nostro sport più di ogni altro malgrado la sua carriera sia stata particolarmente breve”. Andrea Lo Cicero rende omaggio al grande rugbista neozelandese Jonah Lomu, scomparso oggi all’età di 40 anni dopo una lunga malattia. “Prima di lui nel suo ruolo di tre quarti eravamo abituati a giocatori molto più piccoli -spiega Lo Cicero all’Adnkronos-. Invece nel 1994 è apparso sulla scena internazionale un uomo di quasi due metri per 120 kg che univa una potenza devastante a una velocità sorprendente ed è diventato a soli 19 anni un giocatore dominante”.
“Nella Coppa del Mondo del ’95 è esploso e assieme al presidente sudafricano Nelson Mandela è stato il grande personaggio di quel torneo anche se poi non è riuscito a portare gli All Blacks alla vittoria in finale -prosegue l’ex rugbista, che ha vestito 103 volte la maglia azzurra-. E’ diventato un giocatore popolarissimo anche in nazioni dove il nostro sport non ha grande seguito, il primo personaggio mediatico del rugby e dopo di lui nessuno ha più raggiunto quei livelli di popolarità. E’ stato un grande esempio anche per come ha affrontato la malattia, senza darsi mai per vinto. Ha fatto di tutto per tornare in campo dopo il primo trapianto di rene nel 2004 dimostrando un’incredibile forza di volontà”.
Il pilone siciliano ricorda poi la soddisfazione di aver giocato insieme a Lomu: “Oltre ad averci giocato contro con le maglie delle rispettive nazionali, ho avuto il privilegio di averci giocato insieme nei Barbarians. A parte le qualità tecniche mi ricordo un ragazzo alla mano, disponibile, sorridente, con una grande voglia di vivere e con una grande amore per il rugby”.