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Russia, ucciso Boris Nemtsov leader dell’opposizione a Putin

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Roma, 28 feb. (AdnKronos) – Ucciso uno dei leader dell’opposizione in Russia Boris Nemtsov. Ieri sera, l’esponente liberale è stato avvicinato da un’auto mentre passeggiava e freddato con quattro colpi di pistola in strada, nel centro di Mosca.
Nemtsov era considerato tra i politici più carismatici della Russia. Negli ultimi tempi il 55enne, vicepremier ai tempi di Eltsin, si era creato dei nemici in particolare per le sue critiche alla politica del leader del Cremlino Vladimir Putin nell’ambito della crisi ucraina. Domani, avrebbe partecipato a una manifestazione degli oppositori del governo contro il conflitto nell’est dell’Ucraina. Recentemente, aveva rivelato in un’intervista che sua madre temeva per la sua vita. Nato il 9 ottobre del 1959 a Sochi, padre di quattro figli, dal 2013 era legislatore nel Parlamento della città russa di Yaroslavl. L’anno scorso, prima dei Giochi olimpici invernali di Sochi, aveva accusato il presidente russo di corruzione.
Non solo. Nemtsov stava lavorando ad un rapporto sul coinvolgimento della Russia nel conflitto in Ucraina. Lo ha reso noto l’ex presidente della Georgia Mikheil Saakashvili, intervistato dalla Cnn, precisando che Nemtsov voleva far sapere al “pubblico russo cosa stava succedendo in Ucraina”. Saakashvili ha ricordato di avere pranzato con lui la scorsa settimana e di avergli chiesto se avesse paura per la sua vita. Ma Nemtsov gli aveva risposto di non credere che il presidente russo Vladimir Putin avrebbe fatto arrestare un ex funzionario di alto livello come lui. “Non sono sorpreso. Mi sorprende che non fosse stato ucciso finora”, ha aggiunto Saakashvili, definendo la Russia uno “Stato mafioso”.
Il presidente degli Stati Uniti Barack Obama ha chiesto al governo russo di condurre un'”indagine rapida, imparziale e trasparente” su questo “brutale assassinio”.