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Salute: effetto yo-yo da maturità, studenti rischiano fino a 5 kg in più

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Roma, 9 giu. (AdnKronos Salute) – Non solo ansia e serate sui libri. Per prepararsi alla maturità c’è anche chi non si muove dalla scrivania, interrompendo il ripasso solo per ricaricarsi con qualche snack e bibite dolci. Risultato? Si rischia di incappare nell’effetto yo-yo da maturità, accumulando dai 2 ai 5 kg in più. “La colpa è sia del diminuito dispendio energetico, sia dell’abitudine a spizzicare tutto il giorno, bevendo troppe bibite dolci. Ma in una lattina da 330 ml ci sono circa 130 calorie”. Parola di Pietro A. Migliaccio, nutrizionista presidente della Società italiana di scienza dell’alimentazione (Sisa), che insieme a Martina Comuzzi, dottoressa in Dietistica e socia Sisa, ha stilato una ‘dieta per la maturità’.
“Bisogna considerare l’esame come una gara sportiva dove l’interrogazione orale può essere paragonata ai 400 o 800 metri e le prove scritte quasi a una maratona”, e prepararsi al meglio proprio come gli atleti, dice Migliaccio all’Adnkronos Salute, suggerendo un ripasso di storia della medicina. “Nell’antichità Ippocrate di Kos, che pose le basi della medicina razionale, distribuiva consigli che oggi ci appaiono quanto meno singolari: per i saltatori era ritenuto opportuno il consumo di carne di capra, per chi praticava la corsa carne di toro, per i lottatori e i gladiatori carne di maiale ed era proibito il vino. Filostrato, filosofo della seconda sofistica e autore di un libro sulla ginnastica, era invece per l’uso dei dolci prima delle gare e sicuramente – aggiunge il nutrizionista – non aveva tutti i torti”.
Ma da allora la medicina ha fatto passi avanti. “Ora – prosegue l’esperto – sappiamo che il fosforo non determina un aumento delle capacità di apprendimento e del quoziente intellettivo; è inoltre dimostrato che le attività intellettuali non implicano un aumento del dispendio energetico. Pertanto se si studia non è necessario mangiare di più, anzi: stando molte ore fermi, si rischia di aumentare di peso”.
Se non esiste, “purtroppo, uno specifico alimento che possa migliorare le capacità intellettive, questo si può invece ottenere seguendo i principi generali di una corretta alimentazione. L’eccesso alimentare o un pasto abbondante non favoriscono le prestazioni intellettive; infatti il sangue viene richiamato verso l’addome per la digestione ed è pertanto sottratto al cervello con conseguente minor apporto di ossigeno. Questo spiega la sonnolenza post-prandiale e la conseguente difficoltà di concentrazione ed apprendimento. Nei giorni precedenti l’esame è consigliabile seguire un’alimentazione che preveda tre pasti principali (colazione, pranzo e cena) e due spuntini, a metà mattina e a metà pomeriggio. La colazione deve essere ricca ed abbondante, perché è scientificamente provato che questo apporto nutritivo migliora la capacità di concentrazione e di apprendimento”.
Sia a pranzo che a cena devono essere sempre presenti alimenti ricchi di carboidrati complessi: pasta o pane, alimenti ricchi di proteine quali carne o pesce o uova ed alimenti che forniscano vitamine e sali minerali quali la frutta e la verdura. “La quantità dei cibi non deve essere eccessiva e per i condimenti è preferibile utilizzare olio extravergine di oliva; è inoltre consigliabile evitare, tra i metodi di cottura, le fritture”, dice Migliaccio.
Inoltre è importante abolire gli alcolici. “Nei giorni di esame scritto – prosegue – è bene fare sempre una prima colazione abbondante a base di latte o the o succo di frutta, biscotti o pane o fette biscottate, marmellata o miele; fare a metà mattina uno spuntino con una merendina che è facilmente trasportabile e digeribile; è inoltre consigliabile portare con sé un pacchetto di crackers o di biscotti come riserva da utilizzare in caso di stanchezza psicofisica o di prolungamento dell’esame”.
Per il pranzo “mai eccedere con le quantità; nel pomeriggio una bella passeggiata accompagnata da un buon gelato; infine per la cena è preferibile consumare un secondo piatto a base di pesce o, per chi non lo gradisce, di carne bianca, accompagnato da un contorno di verdure, pane e frutta. In questo modo – assicura il nutrizionista – sarete pronti per affrontare un’altra prova d’esame il giorno seguente o una giornata tranquilla di riposo”. E l’orale? Deve essere considerato “come una gara che può essere spostata, in relazione alle esigenze della commissione di esame, così come una giuria nella competizione sportiva può spostare una gara per esigenze organizzative”.
Sì dunque alla prima colazione, ma “se si presume di essere tra i primi esaminati, questo pasto non deve essere abbondante”, raccomanda Migliaccio. Anche in questo caso è consigliabile portare con sé uno spuntino e dell’acqua, nell’eventualità di essere interrogati più tardi. Per il resto sono sempre valide le indicazioni riportate per la prova scritta. “Quando l’esame si svolge nel pomeriggio devono intercorrere due ore tra il pasto e l’ora presumibile dell’esame”. L’esperto suggerisce un primo piatto ridotto a base di pasta o riso (circa g 40) condito con un sugo semplice di pomodoro, un secondo piatto preferibilmente a base di pesce o di carne (ad esempio una paillard), un contorno di verdure e poco pane (g 40 circa). Si consiglia sempre di masticare con cura gli alimenti.
“Finito l’esame una passeggiata, con un bel cono gelato o un abbondante succo di frutta in attesa della meritata promozione, che – conclude il nutrizionista con un in bocca al lupo ai maturandi – certo non potrà mancare”.