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Salute: il ginecologo, papà in sala parto utili solo nel travaglio

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Roma, 22 gen. (AdnKronos Salute) – I futuri papà “danno una mano alle future mamme che stanno per partorire solo durante il travaglio. In sala parto devono starci i medici. Sono loro che penseranno a come far soffrire meno la donna”. Così Claudio Giorlandino, ginecologo, segretario della Sidip Italian College of Fetal Maternal Medicine, commenta lo studio eseguito in collaborazione tra l’University College di Londra, il King’s College di Londra e l’Università di Hertfordshire secondo il quale se l’uomo assiste al parto, la futura mamma potrebbe sentire più dolore.
Il lavoro, che ha preso in esame 39 donne durante il parto (in presenza del loro partner sono state raggiunte da un laser che ha dato loro un piccolo dolore, come una puntura di uno spillo), mostra che nessuna ha sentito meno dolore nonostante avesse il compagno accanto, anzi in alcuni casi la sofferenza è aumentata. “E’ vero, nella maggior parte dei casi la donna, quando partorisce con il compagno accanto, si lamenta molto di più – afferma Giorlandino – Legata al fatto che la donna istintivamente mostra all’uomo il dolore che sta provando. Ma c’è da dire che le donne in Inghilterra affrontano parti molto travagliati. Il 45% delle inglesi partorisce naturalmente senza alcuna assistenza. Spesso arrivano in sala parto poco preparate e spaventate. Non hanno un’educazione e una preparazione al parto consapevole come invece, per esempio, avviene in Italia”.
“Da noi c’è un’assistenza durante la gravidanza e durante il parto di alto livello. I corsi di preparazione al parto, l’assistenza puntuale e attenta con la quale, in Italia, vengono gestite le gravidanze fanno della nostra Nazione, secondo i dati dell’Ente di sorveglianza europeo Europeristat, la più avanzata in Europa per il basso rischio di danni e complicanze alla madre ed al feto, contrariamente al Regno Unito che è, di fatto, il fanalino di coda a causa dell’alta morbilità e mortalità materno fetale”, ricorda il ginecologo.
In Italia poi, “ormai tutti gli ospedali hanno la possibilità di far partorire una donna senza dolore con l’anestesia epidurale che permette alla partoriente di vivere il momento più importante della sua vita senza estrema sofferenza. La Sidip qualche anno ha fatto un’indagine sulla presenza dei papà in sala parto – aggiunge Giorlandino – L’indagine è stata condotta su 310 coppie. In 172 di queste il marito o il compagno aveva assistito alla nascita del proprio bambino. A distanza di dieci anni il 34% del campione risultava divorziato: il numero di separazioni era maggiore nelle coppie in cui l’uomo aveva assistito al parto”.
La ragione del fenomeno, secondo il ginecologo “è da ricercare nel fatto che vedere la propria donna in una situazione simile, in cui nulla è lasciato all’immaginazione, potrebbe portare a un calo del desiderio verso la compagna, incrinando la vita sessuale della coppia. Assistere al parto – spiega Giorlandino – può causare la perdita di distinzione dei ruoli e far venire meno quel distacco necessario a rendere la femminilità un po’ misteriosa”.