Roma, 4 mar. (Labitalia) – “Quella avanzata da Beppe Grillo sul ‘reddito di cittadinanza’ è una buona proposta che peraltro il Movimento 5 Stelle aveva proposto dall’inizio”. Lo dice a Labitalia Giulio Sapelli, economista, docente all’Università degli studi di Milano, commentando l’intervista del leader M5S al ‘Corriere della Sera’.
Per le modalità descritte da Grillo, “in realtà -precisa Sapelli- più che di reddito di cittadinanza si tratta di salario minimo garantito, una formula già applicata in molti Paesi europei, e applicata anche negli Usa dal presidente Obama, sia per gli occupati sia per i precari”.
Insomma, dice Sapelli, “non si tratta di una novità e di un’iniziativa sconvolgente e neanche troppo di sinistra, perchè è adottata anche da Paesi guidati dai conservatori”. “Anzi mi stupisco -sottolinea Sapelli- che questo governo non abbia già pensato a realizzarla. Il governo Renzi dovrebbe invece guardare con attenzione a questa proposta”.
“Certo, quando ci si fa condizionare dalle politiche di austerità sotto il diktat tedesco -osserva Sapelli- è difficile attuare queste politiche”. Ma, dice Sapelli, “la vicenda Tsipras ci dice che qualcosa sta cambiando”.
Infatti, i cambiamenti di indirizzo delle politiche europee avranno un impatto anche sul reperimento delle risorse. “Oggi le risorse per il reddito di cittadinanza non ci sono -avverte Sapelli- per via dei vincoli di bilancio Ue. Ma questi vincoli si stanno piano piano rompendo e si romperanno ancora di più dopo il prossimo ciclo di elezioni che avverrà in Ue”.