(AdnKronos) – “Nessun sì scontato al governo – dice Messina – ma un confronto qualificato. Passiamo dalla protesta alla proposta. Vogliamo far parte di un centrosinistra unito, alternativo alla destra. Sia chiaro – rimarca poi – non dialoghiamo con Berlusconi o con Verdini, ma con il Pd, tutto il Pd, affinché si liberi da certi abbracci mortali”. E a chi gli domanda se il ‘padre’ dell Idv, Antonio Di Pietro, approvi il nuovo corso del partito, “bisognerebbe chiederlo a lui – risponde Messina – il partito sta facendo un lavoro straordinario, rientrando nelle istituzioni. Non so se lui è soddisfatto, ma io al suo posto lo sarei”.
Bencini ricorda che nel 2008 il blog di Beppe Grillo invitò a sostenere l’Idv alle elezioni. “La motivazione che mi spinge ad aderire a questo progetto – spiega – è che per me rappresenta un ritorno alle origini. Da quando sono stata buttata fuori dal M5S sono in un limbo, non ho alcuna rappresentanza nel Misto. Aderisco a questo progetto per portare avanti gli obiettivi che mi ero posta”.
“Il nostro matrimonio con l’Idv è naturale – dice Romani – è da lì che siamo venuti. Noi siamo entrati in Parlamento per cambiare il Paese, ma alla fine dei dibattiti devono esserci delle scelte e bisogna avere il coraggio di farle”. Quindi i due ex 5 Stelle sono pronti al dialogo, “se c’è da sporcare le mani lo faremo. Vanno fatte delle riforme serie e serve il coraggio di sedersi a un tavolo: noi le riforme vogliamo farle ma a certe condizioni. Io ho sempre avuto paura di chi è arroccato su proprie idee, di quelli che non dialogano per paura di essere contaminati. Io ho i capelli bianchi, queste cose le ho viste in passato e me ne guardo”.