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Sicilia: Crocetta, su riforma province si dovrà tornare in aula

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Palermo, 24 set. (AdnKronos) – La riforma delle province, approvata dall’Assemblea regionale siciliana, ma impugnata dal Governo Renzi o, almeno parte della legge, “dovrà quasi certamente ritornare in aula, soprattutto la parte che riguarda il voto ponderato. Su questo non ci sono margini. O si rischia lo scontro con Roma”. E’ quanto annunciato all’Adnkronos dal Governatore siciliano Rosario Crocetta, al termine dell’incontro con il sottosegretario agli Affari regionali, Gianclaudio Bressa. Il governo nazionale ha ufficializzato nelle ultime ore i rilievi alla riforma delle Province varata dall’Ars. Sotto accusa soprattutto il corpo centrale del testo, in particolare la mancanza di un voto ponderato. Così come è stata approvata da Sala d’Ercole, per l’elezione del presidente del libero consorzio o del sindaco metropolitano, la preferenza espressa dall’amministratore del capoluogo vale come quella del collega di un lontano comune del comprensorio. In questo modo, il sindaco di Collesano, per fare un esempio, potrebbe avere lo stesso ‘valore’ del sindaco di Palermo. Secondo Palazzo Chigi questa norma non tiene conto del criterio della rappresentanza.
“E’ chiaro che il peso di un sindaco di un piccolo comune non può essere lo stesso di un sindaco di una grande città”, dice ora Crocetta. “Su questo il Governo è irremovibile”, aggiunge. Per mercoledì prossimo è previsto un altro vertice a Roma “e noi prepareremo la nostra memoria – dice Crocetta – ma sul voto ponderato si deve quasi certamente ritornare in aula. E credo proprio che i rilievi del Governo abbiano una ragionevolezza costituzionale”.
Inoltre, secondo i rilievi del Governo Renzi, il sindaco dell’area metropolitana, per il governo, deve coincidere con il sindaco del capoluogo e non essere scelto fra tutti quelli della Provincia. A questo punto, il Governo Crocetta deve ripresentarsi dal sottosegretario Bressa con la riforma cambiata. “Una mediazione la dobbiamo fare per evitare lo scontro e su questo stiamo lavorando”, dice ancora Crocetta. A questo punto saranno certamente congelate, per il momento, le elezioni di secondo grado per i sei liberi consorzi e le tre aree metropolitane, già indette da Palazzo d’Orleans per il prossimo 29 novembre. “Aspettiamo il prossimo incontro con Roma”, chiosa Crocetta.