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Sicilia: Presidente Ars, Stato predone e arrogante ci sottrae risorse

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Palermo, 10 mar. (AdnKronos) – “Non mi stupisce l’arroganza dello Stato, predone e accentratore, che ci sottrae nottetempo, costantemente, risorse nell’assoluta inconsapevolezza di una classe dirigente siciliana troppo ripiegata sulle beghe isolane”. E’ lo sfogo di Giovanni Ardizzone, Presidente dell’Assemblea regionale siciliana che commenta così le minacce di impugnativa, da parte del Governo nazionale, dell’esercizio provvisorio approvato da Palazzo dei Normanni. “In ultimo e solo per fare un esempio recente – racconta Ardizzone all’Adnkronos – ricordo che ben 250 milioni di euro sono stati incassati dallo Stato e che appartenevano alla Regione siciliana, questo perché il centro meccanografico che emette i cedolini è stato trasferito da Palermo a Latina”.
Ardizzone si riferisce, in particolare, al fatto che i dipendenti pubblici che lavorano nel territorio della Sicilia, le cui imposte sono state trasferite al centro di riscossione di Latina, con una perdita di entrate per la Regione pari a circa 250 milioni di euro l’anno. Un altro esempio, sempre secondo Ardizzone, è costituito “dai dipendenti del Banco di Sicilia e della Sicilicassa, a seguito dell’assorbimento del marchio Unicredit il centro di riscossione è transitato a Milano, con un calo di entrate stimato in circa 150 milioni di euro annui”.
Secondo Ardizzone lo squilibrio tra le entrate e le spese del bilancio regionale pari a circa 3 miliardi di euro “è solo in parte riconducibile alle azioni di politica economica regionale” perché “una parte rilevante è dipendente da decisioni dello Stato che hanno creato, nel tempo, condizioni di forte criticità nelle finanze della Regione”. Un esempio? Gli accantonamenti tributari. “Il concorso della Regione siciliana al risanamento dei conti pubblici nazionali si attesta nel 2015 su 1,2 miliardi di euro, un importo che, oltre a essere profondamente iniquo nel confronto con quanto richiesto alle altre regioni a Statuto speciale, attestandosi sul 44 per cento del totale, è di per se insostenibile per le finanze regionali”, lamenta Ardizzone.