Roma, 17 gen. (AdnKronos) – “Necessario fare chiarezza sul riscatto” di Vanessa e Greta, le due cooperanti italiane rapite in Siria e liberate giovedì scorso. Lo chiede Renata Polverini di Fi, secondo la quale “il ministro degli Esteri Gentiloni su questo argomento é stato piuttosto reticente e ha lasciato quasi intendere che la merce di scambio non sia stato il denaro: credo che sia necessario fare chiarezza”.
“Non era possibile – osserva Polverini – abbandonare Greta e Vanessa al loro destino anche di fronte all’evidenza che hanno gravemente sottovalutato i rischi che correvano è che hanno fatto correre, è bene ricordarlo, a chi le ha salvate. C’è comunque la necessità, nell’attuale contesto, di ampliare la rete di protezione e tutela delle organizzazioni che si recano in Paesi pericolosi anche perché con le poche risorse a disposizione della cooperazione internazionale molto viene delegato proprio al volontariato. Non farei, però, rispetto al tema dei riscatti, un paragone con gli Stati Uniti perché noi non abbiamo la pena di morte e il rapporto con essa é quindi ben diverso”.
Per Polverini, dunque, Gentiloni “su questo argomento é stato piuttosto reticente” e occorre “fare chiarezza. Questa però non è una guerra fine a se stessa, giocata per motivi di natura economia, di potere e di assetto internazionale ma c’è un chiaro tentativo di assumere una leadership globale rispetto all’Occidente che mi sembra gravemente sottovalutata dalla politica internazionale di Obama. La primavera araba, ad esempio, é stata venduta come un trasferimento di democrazia quando invece sappiamo bene che gli interessi erano altri”.