Milano, 11 giu. (AdnKronos) – Il lusso promuova la sostenibilità nei paesi del Golfo. E’ questo, in estrema sintesi, il messaggio che lancia il terzo White Paper del colosso Gruppo Chalhoub, partner di riferimento per i brand di lusso in tutto il Medio Oriente. Tra i punti principali del documento, la convinzione che lusso e sostenibilità non sono valori in conflitto ma sono legati da valori come tradizione, storia, artigianalità e qualità. La sostenibilità, inoltre, è radicata nei valori sociali della regione così come lo sono le imprese famigliari. Terzo punto la considerazione che diverse sono le sfide della regione in termine di risorse naturali, disoccupazione e altro. Tante però sono allo stesso tempo le iniziative in essere per far fronte a queste sfide.
Tra le sfide il fatto che la regione si trova ad affrontare diverse sfide di significativa portata, dal momento che è uno dei principali fornitori di energia del mondo nonché il più grande consumatore di energia a livello globale; registra uno dei tassi di disoccupazione giovanile più elevati di tutto il mondo; inoltre, i paesi del golfo rientrano tra i primi dieci al mondo per gli aiuti esteri in volume.
Il White Paper illustra dunque una serie di soluzioni lanciate nella regione, tra cui la costruzione di due delle più grandi eco-città al mondo: Masdar City ad Abu Dhabi, una città a bassa emissione di carbonio e ‘zero rifiuti’, e Desert Rose a Dubai. Propone un programma destinato a giovani laureati degli Emirati e dell’Arabia Saudita avviato dal Gruppo Chalhoub per attirare e fidelizzare i giovani talenti locali. E ancora, il Khalifa Fund, iniziativa formativa basata sulla condivisione delle conoscenze che offre ai partecipanti la possibilità di essere seguiti da mentor esperti e di vivere esperienze dirette nel mondo del lavoro. Ideata in collaborazione con il Gruppo Chalhoub, il programma è teso a fornire ai giovani imprenditori degli Eau gli strumenti per avviare un’attività e sviluppare una cultura imprenditoriale.