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Spending review: Di Maio, a governo M5S non servirebbe commissario

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Roma, 20 nov. (AdnKronos) – “Un governo del Movimento 5 Stelle non avrebbe bisogno di commissari alla spending review. Sprechi e privilegi li sappiamo riconoscere e ce li siamo sempre tagliati da soli, come già facciamo oggi dall’opposizione: non usiamo auto blu o voli di Stato, in due anni e mezzo i parlamentari M5S si sono tagliati lo stipendio per 14 milioni di euro che hanno già fatto partire 557 nuove imprese, abbiamo rinunciato a 42 milioni di euro di rimborsi elettorali, abbiamo fatto saltare 32 milioni di euro di affitti d’oro della Camera e questo è solo l’inizio”. Lo scrive su Fb Luigi Di Maio, vicepresidente della Camera e membro del direttorio M5S, commentando le dimissioni di Roberto Perotti da commissario alla spending review.
“Si è dimesso il commissario alla spending review del governo Renzi, l’ennesimo – esordisce Di Maio su Fb – È quella figura che indica al Governo sprechi e privilegi da tagliare per poi destinare quei soldi ad investimenti, scuola, sanità, reddito di cittadinanza, dissesto idrogeologico”.
“È il quarto commissario che si dimette in polemica con il governo, che in questa legge di stabilità taglia ancora a sanità, forze dell’ordine, lavori usuranti, infrastrutture e altre parti fondamentali della nostra società. Aumenta le tasse ai piccoli agricoltori e fa pagare l’Imu a disabili e anziani che soggiornano in case di riposo (come ha scoperto Riccardo Fraccaro). I soldi ci sono, gli sprechi da tagliare sono decine di miliardi. Ma ogni volta che qualcuno chiede ai partiti di fare sacrifici, quel qualcuno – secondo Di Maio – viene licenziato”.