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Svizzera: Blocher (Dottikon Es), no deindustrializzazione con franco forte

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Berna, 9 ago. (AdnKronos/Ats) – La politica relativa al franco forte condotta dalla Banca nazionale svizzera (Bns) riceve il sostegno di Markus Blocher, presidente della direzione del gruppo chimico Dottikon ES nonché figlio dell’ex consigliere federale Christoph Blocher. A suo modo di vedere non si rischia una deindustrializzazione del paese a causa del vigore della valuta elvetica, quanto piuttosto in seguito a una regolamentazione eccessiva.
Datori di lavoro e rappresentanti del personale prevedono che in seguito all’effetto monetario vadano persi fino a 50.000 posti di lavoro. Per Markus Blocher ciò non dipende dalla politica monetaria decisa dalla Bns ma piuttosto di quelle aziende che hanno adottato strategie sbagliate e non sono abbastanza innovative.
Dottikon Es non soffre per l’apprezzamento della moneta svizzera: da metà gennaio solo un progetto è andato perso per questo motivo. “Abbiamo assicurato tutti i rischi valutari e perseguiamo una strategia di differenziazione”, spiega Blocher. Se si arrivasse ad una deindustrializzazione della Svizzera, afferma ancora il Ceo del gruppo svizzero, allora “non sarebbe a causa del franco forte ma per la crescente sovraregolamentazione”, con cui vengono distrutte piccole imprese innovative.