Home Nazionale Terrorismo: blitz contro cellula jihadista, minacce a Papa e Occidente/Adnkronos

Terrorismo: blitz contro cellula jihadista, minacce a Papa e Occidente/Adnkronos

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Brescia, 1 dic. (AdnKronos) – Minacce al Papa (“non ce ne sarà più uno, questo è l’ultimo”), messaggi contro l’Occidente (“L’Europa sarà disintegrata”) ed elogi agli attacchi terroristici dello scorso 13 novembre a Parigi. Sono state le chat, i messaggi, i post e ‘commenti’ sui social network a incastrare la presunta cellula jihadista legata allo Stato islamico, e attiva tra l’Italia e il Kosovo, che oggi è stata bloccata dalla polizia di Brescia nel corso dell’operazione ‘Van Damme’. Condotto insieme alla direzione antiterrorismo kosovara, il blitz è finito con un arresto in Kosovo, due espulsi e un destinatario di una misura di sorveglianza speciale per motivi di terrorismo tra la provincia di Brescia, Vicenza e Savona.
Le indagini, non ancora terminate, sono partite dagli uffici della Procura di Brescia, nel 2014, con un semplice monitoraggio sul web. Gli inquirenti hanno trovato un gruppo su Facebook, ‘Con te o senza di te il califfato è tornato’: qui, il capo della cellula, Samet Imishti, tra i tre l’unico arrestato in Kosovo, faceva con altri propaganda a favore dell’Isis. Un gruppo, hanno spiegato gli inquirenti, “altamente pericoloso” e pronto ad agire, in considerazione dei “collegamenti diretti accertati con filiere jihadiste attive in Siria, riconducibili al terrorista kosovaro daesh Lavdrim Muhaxheri”, tra i terroristi più ricercati al mondo.
Secondo il capo della Digos di Brescia, Giovanni De Stavola, la loro propaganda e istigazione avrebbe potuto “certamente avere ritorni negativi sul territorio nazionale”. Nelle perquisizioni in Kosovo – altre sono state condotte in Italia – sono state sequestrate una carabina russa e una pistola calibro 7 di fabbricazione slava. A Chiari, invece, la base logistica della cellula in provincia di Brescia, sono stati trovati programmi e software che permettevano al gruppo di “collegarsi con altri internauti sospettati di terrorismo”, ha spiegato il procuratore capo di Brescia, Tommaso Buonanno.