Venezia, 6 dic. (AdnKronos) – “Il clima nei nostri dieci centri di accoglienza è molto tranquillo. Non c’è stato alcun problema dopo Parigi. Certo, i giovani che ospitiamo sono rimasti molto scossi da quanto successo e che hanno visto in Tv, ma non si sono incrinati i rapporti. Del resto, dei 190 profughi che stiamo ospitando, gran parte vengono dall’area sub sahariana, da Zambia, Gambia, Senegal, Liberia e da Bangladesh, Afghanistan e Pakistan, e pregano un Islam completamente diverso da quello dei paesi arabi: nella stessa famiglia convivono senza problemi musulmani e cristiani che vanno a messa”. Così all’Adnkronos Don Daniele Schiavon, responsabile della Caritas di Treviso, spiega il clima che si sta vivendo nei centri di accoglienza della provincia dopo gli attentati di Parigi.
“Per il resto, tutti sono molto rammaricati e hanno fin da subito preso molta distanza da quei tragici gesti, non si ritrovano per nulla in quanto fatto e rivendicato dagli estremisti islamici – sottolinea il responsabile della Caritas di Treviso – e ora il loro timore è che dopo quanto successo, si allunghino i tempi per poter avere il permesso di soggiorno e il loro cammino verso i paesi, soprattutto in Nord Europa, che vogliono raggiungere”.
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