Home Nazionale Terrorismo, dalla Grecia gli ordini alla cellula belga. Ancora proteste contro le vignette

Terrorismo, dalla Grecia gli ordini alla cellula belga. Ancora proteste contro le vignette

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Bruxelles, 17 gen. (AdnKronos/Dpa) – Arrivavano dalla Grecia gli ordini per la cellula jihadista di Verviers che pianificava attentati contro agenti di polizia e commissariati in Belgio. A impartirli, un foreign fighter che si era stabilito in Grecia al suo ritorno dalla Siria e che manteneva contatti telefonici con il fratello di uno dei due uomini uccisi nell’operazione antiterrorismo di giovedì sera, detenuto nel carcere di Lantin.
Secondo quanto ha reso noto l’emittente televisiva fiamminga VTM, il coordinatore della cellula è stato identificato come Abdelhamid Abaaoud, 27 anni, di origini marocchine, noto anche come Omar Soussi. La sicurezza belga era stata genericamente avvertita dei contatti sospetti fra un ex combattente in Siria, in Grecia, e un detenuto di Lantin. E’ stata quindi l’intercettazione delle loro telefonate a consentire agli inquirenti di scoprire il piano per nuovi attentati in Belgio e identificare il coordinatore delle operazioni, sia dal punto di vista operativo che finanziario. L’intelligence belga avrebbe quindi chiesto ai servizi greci di intervenire, ma senza successo.
Belgio schiera militari – Intanto, il Belgio ha dispiegato fino a 300 soldati a Bruxelles e Anversa. I militari potrebbero anche essere di stanza nella città orientale di Verviers, dove giovedì sono stati uccisi i due sospetti jihadisti. “I soldati mobilitati – precisa una nota dell’ufficio del primo ministro Charles Michel – saranno armati e il loro dovere primario sarà il controllo di alcuni siti”. La decisione è stata presa venerdì sera in una riunione di governo, durante la quale i ministri hanno discusso le misure per aumentare la vigilanza e la sicurezza alla luce dello sventato piano terroristico.
Tra le misure prese, anche quella di schierare sei soldati di guardia al Museo Ebraico di Bruxelles, dove lo scorso maggio sono state uccise quattro persone. Nel frattempo, tre uomini sono stati fermati nella capitale belga per avere minacciato agenti della polizia. Alla luce degli ultimi eventi, ha riferito la procura all’agenzia di stampa Belga, “tutte le minacce vengono prese seriamente”.
Francia decide su sepolture terroristi – Dalla Francia, intanto, arriva la notizia che Cherif Kouachi, uno dei due fratelli autori della strage alla sede di Charlie Hebdo, “dovrebbe essere sepolto nella parte musulmana del cimitero di Gennevilliers”, nel dipartimento dell’Hauts-de-Seine, nella regione dell’Ile-de-France, dove viveva. A scriverlo è ‘Le Parisien’. Mentre, stando a France Tv, il fratello Said è stato sepolto venerdì, in forma anonima, a Reims. Quanto ad Amedy Coulibaly, responsabile dell’assalto al supermercato kosher, le autorità ancora non hanno preso una decisione. Coulibaly viveva a Grigny, al sud di Parigi.
Ancora proteste contro vignette Charlie – Continuano poi le proteste per la pubblicazione della caricatura di Maometto da parte della rivista satirica. Il presidente afghano Ashraf Ghani l’ha definita un grande insulto all’Islam e ai musulmani.
Nuove proteste anche in Niger. Lo ha riferito Birahim Ousmane, giornalista contattato telefonicamente, precisando che nella capitale Niamey sono state bruciate due chiese. Come riferito dal ministero dell’Interno, nelle manifestazioni di venerdì a Zinder, nel sud del Paese, sono morte quattro persone, tra cui un agente della polizia, mentre oltre 50 sono rimaste ferite. Alcuni manifestanti, oltre ad avere incendiato un centro di cultura francese e altri edifici, hanno anche dato fuoco ad una bandiera francese e saccheggiato tre chiese. “Faremo altre manifestazioni – ha detto uno dei dimostranti – se Charlie Hebdo continuerà a fare caricature del nostro profeta”.
Da parte sua, il presidente francese Francois Hollande ha difeso la “libertà di espressione”. “La Francia – ha detto – ha principi, valori, in particolare la libertà di espressione”.