Roma, 12 giu. (AdnKronos) – Martedì prossimo, quando la Giunta per le immunità si riunirà per l’esame del caso Azzollini, il vicepresidente Giacomo Caliendo (FI) mancherà all’appello. I numeri a sostegno del senatore di Ncd sembrano dunque assottigliarsi, perché il ‘soccorso azzurro’, forte di 3 voti, ne perde uno in corsa, quello del magistrato campano. “Non vado in Giunta e non andrò – spiega all’Adnkronos il senatore forzista – da quando è stato dichiarato decaduto Silvio Berlusconi ho iniziato a disertarla, non intendo più andare. La Giunta in quel caso violò la legge, e io ho smesso di credere in quest’organismo parlamentare”.
“Ho chiesto anche ai questori – racconta Caliendo – di sostituirmi, non ha più senso rivestire il ruolo di vicepresidente. Ma Grasso non lo ha ancora fatto, ahimé”. Sulla vicenda Azzollini, “prima di pronunciarsi bisognerebbe leggere le carte – dice l’azzurro – non si può ragionare per partito preso, e ricordo che, giusto qualche mese fa, fu negato dall’Aula l’uso delle intercettazioni sul suo conto proprio alla luce delle carte disposte. Io ragiono così per tutto, faccio il magistrato da 40 anni e per me si parte sempre da questo assunto”. Ma, carte o non carte, Azzollini non potrà contare sul voto di Caliendo, “perché in Giunta – assicura – non metterò mai più piede”.