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Tunisia: il legale, risarcimenti milionari per vittime attacco museo Bardo

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Milano, 20 mar. (AdnKronos) – Risarcimenti milionari potrebbero essere riconosciuti ai turisti coinvolti nell’attacco al museo del Bardo di Tunisi. Secondo quanto spiega all’Adnkronos l’avvocato Giorgio Bianco, responsabile della sede tunisina dello studio legale internazionale Giambrone, “qualora fosse stata preventivamente stipulata un’assicurazione sulla vita, con specifiche clausole che prevedono eventi come quello accaduto a Tunisi, per i congiunti delle vittime potrebbero prefigurarsi risarcimenti molto elevati”. Anche per i feriti, “a seconda della gravità dell’infortunio e di altri fattori valutati caso per caso, un’assicurazione sanitaria, unita a quella per la responsabilità civile, potrebbero garantire risarcimenti molto corposi”.
Non solo. La Farnesina aveva diffuso nei mesi scorsi svariati ‘avvisi particolari’, nei quali spiegava che “il livello di attenzione sul rischio rappresentato dal terrorismo in Tunisia” aveva determinato “l’innalzamento del livello di attenzione delle autorità tunisine”, raccomandando di “osservare le opportune misure di vigilanza nella frequentazione di luoghi pubblici ed evitare assembramenti di qualsiasi natura a Tunisi e nelle altre località”. Secondo il legale, “si potrebbero dunque valutare eventuali responsabilità oggettive delle compagnie di navigazione per poter considerare ulteriori risarcimenti che, nei casi di collaborazione fattiva delle parti, potrebbero essere erogati anche in soli sei mesi”.
“Certo – spiega Bianco – vorrei anche considerare, senza voler essere retorico, che non penso possa esistere un risarcimento congruo per chi ha perso il proprio caro o per chi è rimasto ferito in maniera grave e permanente. Tuttavia, alla luce dei nuovi dettagli emersi, l’ipotesi di contropartite milionarie versate dagli eventuali responsabili individuati non è lontana dalla realtà e penso sia probabile che, nei prossimi mesi, si scatenerà un serrata battaglia legale tra i (co)responsabili individuati e le vittime dell’attentato”.