Bruxelles, 1 ott. – (AdnKronos) – Il 64% dei cittadini europei ritiene che quella basata sull’appartenenza a un’etnia sia la forma di discriminazione più diffusa in Europa. Un dato in aumento di 8 punti percentuali rispetto al 2012. Seguono la discriminazione basata sull’orientamento sessuale (58%), sull’identità di genere (56%), sulla religione (50%) e sulla disabilità (50%). E’ quanto emerge dall’ultimo rapporto dell’Eurobarometro sulla discriminazione nell’Unione europea nel 2015.
La percentuale di intervistati che pensano che la discriminazione sia molto diffusa è generalmente aumentata dal 2012, soprattutto per motivi di orientamento sessuale (+12 punti), per l’identità di genere (+11) e per la religione (+11).
I musulmani sono risultati i più discriminati nella Ue. Il 71% degli intervistati ha risposto che si sentirebbe perfettamente a proprio agio lavorando con un collega musulmano, contro l’81% di un buddhista o l’84% di un ebraico. E il 13%, la percentuale più elevata, ha risposto che sarabbe a disagio a lavorare con un musulmano. Inoltre il 30% non sarebbe felice se i propri figli avessero una relazione con una persona musulmana.