Home Attualità Uila, no a commissioni inchiesta e task force su caporalato ma atti concreti

Uila, no a commissioni inchiesta e task force su caporalato ma atti concreti

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Roma, 24 ago. (Labitalia) – Il caporalato e il lavoro nero “non si combattono con le commissioni di inchiesta parlamentari né tantomeno con le task force ministeriali, ma con proposte concrete e operative”. E’ quanto dichiara Stefano Mantegazza, segretario generale Uila-Uil, intervenendo relativamente ad alcune idee lanciate, nei giorni scorsi, per contrastare il fenomeno dello sfruttamento della manodopera agricola.
Secondo il sindacalista sono “due le priorità fra tutte le altre. Trasformare in legge, per decreto, l’articolo contenuto nel Collegato agricolo che consentirà alla Cabina di Regia della Rete del lavoro agricolo di qualità di diventare effettivamente funzionante e di operare sul territorio coinvolgendo comuni e trasportatori. Senza questa normativa, infatti, la Cabina di regia rischia di rimanere una scatola vuota” aggiunge Mantegazza.
“Bisogna, poi, ridurre di un euro al giorno la contribuzione per tutte quelle aziende che si iscriveranno alla Rete del lavoro di qualità, affidando quindi la loro richiesta di manodopera alla gestione delle parti sociali”. “Con queste due operazioni – prosegue Mantegazza – si può effettivamente mettere in campo tutto ciò che serve per provare a sconfiggere un fenomeno che insanguina il paese da troppo tempo”. “Infine, va bene la repressione purché sia mirata. E relativamente a questo aspetto ci permettiamo di dare un consiglio ai responsabili di tali attività – suggerisce Mantegazza – andare a verificare immediatamente tutte le aziende che l’anno scorso hanno assunto lavoratori agricoli per una sola giornata di lavoro. Sono decine e decine di migliaia e dietro ognuno di quei nulla osta aperti si nascondono tante giornate di lavoro nero”.