Home Nazionale “Un accordo vincolante e stop al carbone”, le aspettative degli ambientalisti per Cop 21

“Un accordo vincolante e stop al carbone”, le aspettative degli ambientalisti per Cop 21

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Roma, 29 nov. -(AdnKronos) – Arrivare a un trattato giuridicamente vincolante per tutti i Paesi che possa contenere l’incremento della temperatura del pianeta entro 1,5, massimo 2 gradi C, dire stop all’era dei combustibili fossili per tagliare drasticamente le emissioni di gas serra e puntare su un’energia 100% rinnovabile. Sono queste alcune delle istanze che arrivano dalle maggiori organizzazioni ambientaliste per la Conferenza internazionale sui cambiamenti climatici che si apre a Parigi.
“Abbiamo bisogno di un piano climatico incisivo – sottolinea Marco Lambertini, direttore generale del Wwf International – in grado di tagliare drasticamente il carbone, promuovere l’energia rinnovabile, fornire il sostegno finanziario promesso e proteggere gli ecosistemi a forte assorbimento di carbonio come le foreste e gli oceani”. Per questo l’organizzazione del Panda chiede che l’accordo segua le indicazioni della comunità scientifica e riduca le emissioni per mantenere il riscaldamento entro 1,5 gradi.
Ma affinché l’auspicata intesa della Cop21 venga raggiunta, strumento importantissimo secondo il Wwf saranno i meccanismi finanziari con aiuti ai Paesi più vulnerabili per raggiungere i propri obiettivi di adattamento. Aiuti che però siano vincolati a precisi obiettivi, mettendo in piedi uno stringente meccanismo di monitoraggio. Questo consentirà, secondo il Wwf, di creare quel clima di fiducia tra Paesi sviluppati e Paesi in via di sviluppo dal quale potrebbe scaturire l’accordo. Per quanto riguarda invece l’Unione europea, secondo il Wwf andranno creati meccanismi per favorire investimenti nelle rinnovabili e penalizzare i sussidi, diretti e indiretti, ai fossili.
Ad auspicare l’accordo su un trattato che vincoli le parti a un livello di “obbligatorietà” legale del taglio delle emissioni di gas serra è anche Greenpeace. “La scienza ci dice che il tempo sta per scadere nella lotta contro il cambiamento climatico – ricorda l’organizzazione -. I leader mondiali si incontrano a Parigi per rispondere. Abbiamo bisogno di una visione a lungo termine”. Per questo Greenpeace ribadisce l’esigenza di porre fine all’era dei combustibili fossili tracciando una road map per che porti a un’energia 100% rinnovabile.
Un obiettivo possibile e necessario anche secondo Legambiente. “Oggi rispetto a 6 anni fa alla conferenza di Copenaghen ci arriviamo con la possibilità di arrivare a un accordo internazionale non solo perché ogni Paese ha preso degli impegni ma perché – sottolinea Edoardo Zanchini, vicepresidente Legambiente – le rinnovabili nel frattempo sono diventate un vero pilastro del sistemo energetico. Per cui si è arrivato a numeri impressionanti di contributo sia in Europa che negli Stati Uniti. In California, ad esempio, ci sono obiettivi del 65% al 2030. Quello che tutti i Paesi adesso devono fare è riuscire ad integrare le rinnovabili nel modo migliore nel proprio sistema energetico”.