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Unimpresa, in 6 anni persi oltre 1 mln posti lavoro

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Roma, 27 gen. (Labitalia) – In sei anni di crisi in Italia è andato perso oltre un milione di posti di lavoro. E’ quanto emerge da un rapporto del centro studi Unimpresa che ha analizzato l’andamento del mercato del lavoro nazionale e dei apesi della zona euro dal terzo trimestre 2008 al terzo trimestre 2014.
Dal 2008 al 2014 nel nostro Paese gli occupati sono scesi da 25,3 milioni a 24,3 milioni con un calo di oltre 1 milione di unità (-4,08%). Nell’area euro l’occupazione è risultata in caduta del 2,85% (-4,3 milioni) da 153,3 milioni a 149 milioni. Unica eccezione è la Germania (+4,42%) che ha dato impiego a 1,8 milioni di persone in più (da 41 milioni a 42,8 milioni). Nell’area euro l’occupazione è calata complessivamente da 153,3 milioni a 149 milioni: i posti di lavoro in meno pertanto sono 4,3 milioni (-2,85%). Dentro i nostri confini, in media si sono persi 172mila posti di lavoro l’anno. Gli occupati erano 25,3 milioni a settembre 2008 mentre già nel 2009 (terzo trimestre) erano calati a quota 24,8 milioni. Ancora una diminuzione nel 2010 (terzo trimestre) a 24,6 milioni, ancora giù a fine 2011 a 24,7 milioni e in calo dopo altri dodici mesi (settembre 2012) con 24,7 milioni di occupati che a settembre 2013 erano scesi a 24,2 milioni.
L’ultima istantanea, terzo trimestre 2014, restituisce una fotografia a tinte fosche: rispetto ai 12 mesi precedenti si registra un lieve aumento (+29mila unità), ma rispetto all’inizio della crisi (terzo trimestre 2008) sono andati persi 1 milione e 33mila posti di lavoro con un calo percentuale pari al 4,08%. Non solo l’Italia, comunque, vede diminuire l’area dell’occupazione. Fra i principali paesi che adottano la moneta unica, il quadro è negativo anche in Francia e Spagna. Nel dettaglio, in Francia nel terzo trimestre 2008 gli occupati erano 27,2 milioni mentre a settembre 2014 risultavano 27,1 milioni: i posti di lavoro persi sono 139mila (-0,51%).
In caduta libera l’occupazione in Spagna che ha assistito a un crollo della forza lavoro: da 24,4 milioni a 18,3 milioni, gli occupati in meno sono 2,96 milioni (-24,72%). In controtendenza la Germania: è aumentata del 4,42% da 41 milioni a 42,8 milioni con una crescita di 1,8 milioni di posti di lavoro.
“La situazione è da allarme rosso”, commenta il presidente di Unimpresa, Paolo Longobardi. “Finora il governo di Matteo Renzi ha deluso le nostre aspettative poniamo ancora una volta l’esigenza di varare riforme serie, volte a dare speranza agli imprenditori e pure alle famiglie”, aggiunge, sottolineando la necessità di “rimettere in moto l’economia, e quindi per far ripartire l’occupazione, dando alle aziende la possibilità di creare nuovi posti di lavoro, si deve dare impulso al credito e vanno tagliate le tasse”.