Roma, 5 gen. (AdnKronos) – “Con la sentenza del Tar depositata alla fine dell’anno la Scuola di Ingegneria Aerospaziale di Roma conclude la sua odissea legale”. Ad affermarlo in una nota è Paolo Teofilatto, il Preside Eletto della Scuola di Ingegneria Aerospaziale di Roma.
“Chiusa nel 2010 per motivi di risparmio, molti in ambito nazionale e internazionale -rileva Teofilatto- avevano trovato assurda la decisione dell’Ateneo. A fronte dei 5000 Euro di fondo ordinario spesi dalla Sapienza, la Scuola aveva un budget di milioni di euro grazie alla capacità attrattiva della sua didattica di avanguardia. A partire dal 2000 la Scuola aveva prodotto e lanciato con gli studenti un micro satellite universitario ogni due anni, cioè al termine di ciascun ciclo didattico della Laurea Magistrale in Ingegneria Astronautica. Questa laurea insieme alla Laurea Speciale , attiva da più di 80 anni e al Dottorato di ricerca in Ingegneria Aerospaziale erano stati cancellati dall’ offerta formativa della Sapienza”. Contro questa decisione, ricorda, “hanno ricorso al Tar sette Professori e quarantasette studenti della Scuola, ottenendo dal 2010 al 2014 ben quattro sentenze favorevoli tra Tar e Consiglio di Stato, tutte disattese dall’ Ateneo”.
Finalmente, con sentenza depositata il 29 dicembre 2014, il Tar, sottolinea Teofilatto, “ha ordinato puntualmente il ripristino dei tre corsi di studio, del Consiglio dei Professori della Scuola e la ratifica della nomina a Preside del Professor Paolo Teofilatto, votato dal Consiglio della Scuola nel 2010. Tutto ciò consentirà alla Scuola di ricominciare le attività di formazione anche all’estero e riprendere il percorso di polo di eccellenza capace di autofinanziarsi, nel solco della lunga tradizione della Scuola e a cinquanta anni esatti dallo storico lancio del satellite San Marco 1 del Professor Luigi Broglio, per decenni Preside della Scuola. La Sapienza ha 60 giorni per ottemperare, dopo i quali verrà commissariata. Già nominato dal Tar il Commissario ad Acta”.