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Venezia: Centri sociali sprangano portone sede Banca d’Italia

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Venezia, 2 mar. (AdnKronos) – Una settantina di attivisti dei Centri sociali del nordest ha chiuso questa mattina con delle barricate la sede della Banca d’Italia a Venezia. Alle 7.30 di stamattina, i manifestanti, con passamontagna color arcobaleno e k-way blu, hanno bloccato Banca d’Italia, a un passo dal Rialto: un’iniziativa che proseguirà per tutta la mattina, “contro uno dei simboli dell’austerità europea”, spiegano.
Riprendendo lo slogan “Save people not banks”, i Centri sociali del nordest lanciano così la mobilitazione del prossimo 18 marzo a Francoforte, in occasione dell’inaugurazione della sede della Banca centrale europea. “La sede della Banca centrale europea è oggetto di una contestazione pluriennale da parte di una coalizione sociale ampia ed eterogena – chiamata Blockupy – che è nata in Germania nel 2012 con un respiro transnazionale. Movimenti sociali, sindacati indipendenti, partiti politici non tradizionali provenienti da diversi paesi hanno dato vita ad una piattaforma politica che, promuovendo manifestazioni, blocchi, sit-in nella city finanziaria europea, vuole delegittimare l’Europa costituita con il Trattato di Maastricht del 1992. Blockupy invita i cittadini europei per partecipare a una giornata di “azione transnazionale” il 18 marzo a Francoforte”, spiegano gli attivisti.
È duplice il messaggio che si vuole far passare con la chiusura di oggi della Banca d’Italia e con le mobilitazioni di Blockupy a Francoforte il 18 marzo: “Da un lato, manifestiamo il rifiuto del rigore e dell’austerita’̀ della troika; dall’altro, desideriamo così ridisegnare l’Europa in una cornice inclusiva, realmente democratica e sociale, dal basso”.
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