Home Nazionale Al via Streetfood Tour 2016, il cibo di strada mette le ruote

Al via Streetfood Tour 2016, il cibo di strada mette le ruote

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Firenze, 19 gen. (Labitalia) – Il miglior cibo di strada italiano targato ‘Streetfood’, nel 2016, riparte da marzo, con la prima data del tour nazionale, e lo farà con una novità: saranno infatti presenti per la prima volta i ‘food truck’, gli operatori sul furgoncino attrezzato con il nuovo progetto firmato Streetfood che prende il nome significativo di ‘4Wheels’, un marchio che richiama il cibo su ruote ma gli organizzatori sono sempre ‘quelli con la tendina’.
Saranno oltre 30 gli eventi in programma. Il tour partirà a marzo a Castelfiorentino (Fi), in Toscana, e si concluderà a novembre a Belluno. Più date già rispetto allo scorso anno, mentre la formula non cambia, ma anzi si migliora forte già della presenza di milioni di persone raggiunte lo scorso anno. Tra le grandi novità, oltre a tre appuntamenti in cui il cibo di strada si legherà a denominazioni vitivinicole con i ‘wine tour’ previsti a Nizza Monferrato (At), Senigallia (An) e San Casciano Val di Pesa (Fi) in Chianti Classico, anche uno ‘Streetfish Village’ in programma a Senigallia nel mese di settembre.
Gli Streetfood Village sono sinonimo di festa, di promozione del buon cibo di strada, ma anche un momento grazie al quale le singole città e borghi che li ospitano riescono a promuovere e in certi casi addirittura rilanciare aree urbane di particolare interesse. “Noi siamo nati per portare la cultura del cibo di strada in giro – spiega Massimliano Ricciarini, presidente di Streetfood – ma anche per aiutare i singoli territori a rivivere”.
I food truck con la tendina sono la grande novità delle attività 2016 promosse dall’Associazione. Sotto il marchio ‘4Wheels’, infatti, saranno ben due per ora gli eventi esclusivi in programma ad Arezzo in Toscana, dall’8 al 10 aprile, e a Chioggia in Veneto, dal 13 al 15 maggio. “Abbiamo coinvolto tre truck nel nostro primo evento nel 2010 a Marciano (Ar) – continua Ricciarini – e già da allora avevamo chiaro in mente come questo settore si sarebbe sviluppato e oggi abbiamo la conoscenza e i giusti mezzi per poter allargare questo mondo anche a questo genere di operatori di strada”.
Si tratta di un modo di interpretare in chiave moderna il cibo di strada, pur non perdendone i valori essenziali che sono poi quelli raccolti dal decalogo del cibo di strada che l’associazione porta avanti e con il quale seleziona i propri partner.
Nei 28 eventi del 2015, l’ultimo a Belluno, sono state raggiunte in tutta Italia quasi due milioni di persone che hanno consumato oltre 1 tonnellata di fritto di pesce e 600 quintali tra patate fritte tradizionali e tipo ‘tornado’, oltre 50 mila piadine, poi ancora 100 mila arancine, 800 kg di Pane ca’ Meusa, 500 kg di panelle, oltre una tonnellata di paella spagnola, 60 quintali di carne argentina e 40 quintali di lampredotto; dalla Puglia sono arrivati più di 70 quintali di bombette e 600 sono i kg di lime per i cocktail ‘on the road’; dall’Abruzzo 120 mila arrosticini e dalla Toscana 600 kg di carne Chianina per hamburger.