Firenze, 7 mar. (AdnKronos) – L’allenatore della Juventus Massimiliano Allegri è il vincitore del premio Panchina d’Oro. La cerimonia di proclamazione si è svolta questa mattina a Firenze, nella sede del Centro Tecnico Federale di Coverciano. E’ la seconda volta che Allegri vince la Panchina d’Oro, il riconoscimento assegnato al miglior allenatore di campionato. Allegri ha ricevuto il premio quale miglior allenatore della scorsa stagione. Il tecnico della Juventus ha ricevuto il riconoscimento con 27 voti. Secondo il tecnico della Lazio, Stefano Pioli (7 voti) e terzo posto per il tecnico del Napoli, Maurizio Sarri (4 voti). Per la Serie B, primo posto e ‘Panchina d’argento’ per Roberto Stellone (Frosinone con 23 voti), secondo Castori (Carpi – 22 voti) e terzo Rastelli (Cagliari – 2 voti).
”E’ un onore ricevere un premio così prestigioso anzitutto perché sono stato votato dai colleghi”, ha commentato a caldo Allegri. ”Desidero ringraziare i giocatori, la società e tutto lo staff -ha aggiunto- senza i quali questo premio non l’avrei potuto ricevere”. ”L’allenatore fa parte di un gruppo di lavoro dove i giocatori determinano la vittoria -ha sottolineato Alleagri- quindi dedico questo premio a tutta la mia squadra con cui esiste una grande sintonia”.
“C’è bisogno di aver chiaro che uno scudetto sarebbe un traguardo storico. Abbiamo chiaro obiettivo finale, però dobbiamo pensare di gara in gara”, ha proseguito il tecnico della Juventus. “Con il Sassuolo sarà una partita importante e anche difficile: hanno battuto tutte le grandi, giocano un bel calcio”, ha aggiunto Allegri a proposito della prossima partita di campionato e poi sulla sfida di Champions ha spiegato: “Dobbiamo fare il possibile per passare, il Bayern è una delle squadre favorite per la Champions. Non ho l’ossessione del Bayern. Andremo, giocheremo e cercheremo di fare il miglior risultato possibile. La Champions? Non è impossibile, ma il Bayern è tra le favorite in Europa e ultimamente ha giocato ottime gare. Per noi la Champions deve rimanere un sogno e non un’ossessione”.