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Apco: M&A ai massimi, attenzione a fattori economici e finanziari

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Roma, 26 ott. (Labitalia) – Mercato Mergers Acquisitions (M&A) ai massimi da quasi 20 anni: nell’ultima settimana, con 207 miliardi di dollari, si è registrato il valore più alto dal 1999 ad oggi. Ma quali sono i fattori del contesto socio-economico a cui gli addetti ai lavori guardano con particolare attenzione? Una ricerca su investitori e analisti condotta da Apco Worldwide, multinazionale di consulenza specializzata in comunicazione e relazioni istituzionali, rivela quali sono i fattori che Wall Street e la City considerano più importanti nei processi di M&A.
“Certamente, l’analisi dei fattori economici e finanziari dietro ogni opportunità rimane il primo passo nel valutare l’appetibilità di una possibile operazione di M&A”, commenta Paolo Compostella, managing director di Apco Worldwide in Italia.
“La novità -continua- è che, in un mondo economico e istituzionale sempre più interdipendente, fattori esterni e di difficile misurazione, quali la politica, i media e le numerose complessità regolatorie, assumono un peso sempre più incisivo e riconosciuto nelle scelte delle multinazionali: oltre sette intervistati su dieci studiano con attenzione e in anticipo le reazioni politiche e mediatiche generate da questo tipo di operazioni”.
Ai primi posti della ricerca, infatti, si trovano i fondamentali finanziari ed economici. Il 92% degli intervistati considera importante la capacità di generare innovazione, valore per i clienti e crescita del fatturato. Seguono la potenzialità di mantenere la base di relazioni commerciali esistente ed evitare interruzioni per il business (87%), il valore complessivo dell’accordo (86%), il razionale e la visione strategica di medio-lungo periodo (84%).
Anche fattori interni come la compatibilità culturale tra i partner dell’M&A o la capacità di mantenere i dipendenti motivati durante il processo di integrazione sono considerati chiave (82%). Ma analisti e investitori tengono sotto stretta osservazione anche fattori esterni, a cominciare dagli interventi regolatori che possono ostacolare l’M&A o dalle complessità giuridiche generate da operazioni internazionali: questi fattori sono considerati importanti dal 78% degli intervistati.
Per il 71% pesano le reazioni attese dal mondo politico e dai media, con il conseguente impatto sulla reputazione delle aziende coinvolte e le relative ripercussioni sull’operatività attesa post acquisizione. La ricerca, inoltre, ha analizzato la percezione di analisti e investitori in relazione alle ristrutturazioni aziendali. Anche in questo caso, i fondamentali finanziari ed economici rivestono le prime posizioni, ma balzano all’occhio i fattori esterni: il 75% degli intervistati ritiene importante la capacità di dimostrare la funzionalità dell’operazione a generare benefici economici e sociali più vasti; il 68% la reazione del mondo politico e dei media; il 67% l’impatto sulla reputazione causato dalla riduzione o dal ricollocamento di posti di lavoro a cause della ristrutturazione.