Roma, 16 dic. (AdnKronos) – “E’ fin troppo facile ora dire che la Uilca aveva previsto che il decreto legge sulle Banche Popolari, così come voluto dall’allora Presidente del Consiglio Renzi, in fretta e furia senza ascoltare le parti in causa, era del tutto sbagliato”. Ad affermarlo il segretario generale della Uilca Massimo Masi, che, in una nota, ricorda le dichiarazioni rilasciate “il 19 gennaio, il 20 gennaio, il 17 febbraio e il 24 luglio del 2015, durante le audizioni nelle commissioni parlamentari, nei convegni, sui pochi media che hanno voluto dar voce alle nostre critiche e proposte”.
“Anzi – evidenzia Masi – queste nostre forti preoccupazioni e perplessità furono classificate da qualcuno come strenua difesa di una casta o di un sistema da superare”. Ieri il Consiglio di Stato si è nuovamente espresso negativamente su questa Legge, definendola frettolosa e chiedendo alla Consulta di verificare la legittimità costituzionale della Riforma. “Ora – continua Masi – fa quasi sorridere citare il vecchio detto che la fretta è cattiva consigliera ma, a volte, la realtà supera la fantasia”.
“Mi auguro – conclude Masi – che il nuovo Governo Gentiloni ponga rimedio, oltre alla cosiddetta riforma sul lavoro Jobs Act, anche su questa pseudo riforma che, senza un velocissimo intervento, pone in ulteriore difficoltà il già difficile momento che attraversano le banche italiane”.