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Cannabis: sinergia Radicali-Intergruppo per riavviare iter Camera

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Roma, 11 nov. (AdnKronos Salute) – Alleanza in Parlamento per sbloccare la legalizzazione della cannabis. Al testo che l’Aula ha rimandato in Commissione, si aggiunge oggi la proposta di legge di iniziativa popolare sostenuta da oltre 57.500 firme, raccolte da una composita galassia guidata dai Radicali Italiani e dall’Associazione Luca Coscioni, con il sostegno di diverse organizzazioni antiproibizioniste, Possibile di Pippo Civati, la Federazione dei Giovani Socialisti, circoli Arci, decine di grow shop, consiglieri comunali di Sinistra Italiana, M5S e liste civiche.
Depositato oggi alla Camera (i promotori hanno già chiesto un incontro alla presidente Boldrini, per chiedere rassicurazioni sull’inter del provvedimento in quanto solo il 2% delle leggi di iniziativa popolare arriva alla fase di discussione in Commissione), il testo si ispira alla versione che l’Intergruppo parlamentare – animato da Benedetto Della Vedova, al quale aderiscono quasi 300 tra deputati e senatori – era riuscito a portare in Aula prima dell’estate, per poi vederlo rispedito davanti alle Commissioni Giustizia-Affari sociali a ottobre.
Oltre alla liberalizzare l’autocoltivazione delle piante, la semplificazione dell’uso terapeutico, la depenalizzazione totale dell’uso personale e del commercio, la proposta – come ha spiegato il segretario dei Radicali Italiani, Riccardo Magi – prevede la “decriminalizzazione totale dell’uso di tutte le sostanza psicotrope, sul modello della legislazione portoghese che, a 15 anni dalla sua applicazione, ha ridotto del 40% i reati e la detenzione legate alla droga. Siamo convinti che l’idea delle legalizzazione sia ormai largamente maggioritaria nel Paese. Il fronte proibizionista è minoritario nel Paese e in Parlamento sfrutta tutte le armi dell’ostruzionismo con Area popolare, totalmente contraria all’approvazione di qualsiasi legge sulla liberalizzazione, che fa da ago della bilancia per gli equilibri del governo”.
“Quando si parla della cannabis – ha dichiarato Civati – emerge una reazione culturale proibizionista e retrograda. Credo sia un bel massaggio per il Parlamento quando, a un’iniziativa di tanti deputati e senatori, si legano il protagonismo e la volontà di partecipazione dei cittadini che stanno fuori. Segnalo infine che, dal punto di vista sociale e economico, questa sarebbe una legge clamorosa: rispetto a una riforma costituzionale che fa risparmiare qualche decina di milioni, la legalizzazione della cannabis porterebbe ogni anno 5-7 miliardi nelle casse dello Stato”.
“L’incapacità delle istituzioni di governare questo fenomeno – ha concluso Marco Cappato – fa un danno alla democrazia, perché per ipocrisia e mancanza di coraggio, al commercio legalizzato e controllato si preferiscono l’illegalità e lo spaccio che resta nelle mani della criminalità e della mafia. Da oggi il nostro compito principale è quello di ottenere un vero dibattito parlamentare. Se ci riusciremo quello che è avvenuto in tanti altri Paese, sarà possibile anche in Italia”.
L’elenco delle personalità della politica, dello spettacolo, della cultura, della società civile e delle istituzioni che hanno sottoscritto la pdl è lungo: Vasco Rossi, Roberto Saviano, Almamegretta, Giamarco Tognazzi, Emma Bonino, Ilaria Cucchi, Omar Pedrini, Mina Welby, Livia Turco, Sergio Staino, Ascanio Celestini, Piotta. Diversi sindaci e amministratori regionali a partire da Federico Pizzarotti, Luigi De Magistris, Chiara Appendino, Marco Doria, Leoluca Orlando, Sergio Chiamparino e Enrico Rossi. Tra le iniziative che hanno accompagnato la raccolta delle firme gli organizzatori hanno potuto contare su ‘Undici scrittori in undici regioni per Legalizzaziamo’, a cui hanno partecipato Erri De Luca, Edoardo Camussi, Irene Chias, Goffredo Fofi, Nicola Lagioia, Alessandro Leogrande, Cristian Raimo, Roberto saviano, Igiaba Scego, Nadia Terranova e Maurizio Torchio che, negli ultimi mesi, hanno animato un ciclo di incontri e conferenze a favore della legalizzazione della cannabis.