Home Nazionale Conte: “Ero stanco di stare in garage, la parola Chelsea non è tabù”

Conte: “Ero stanco di stare in garage, la parola Chelsea non è tabù”

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Coverciano, 21 mar. -(AdnKronos) – “Sono stato combattuto prima di prendere questa decisione, perché quando inizi a lavorare con un gruppo con cui ti trovi bene diventa difficile fermarsi e dire basta. Ma ho ascoltato molto il mio cuore, così come quando ho accettato la Nazionale”. Antonio Conte torna così sulla sua decisione di dire addio alla panchina azzurra alla fine degli europei.
“La qualificazione ottenuta lo scorso ottobre mi ha riempito di soddisfazione. Vedere un gruppo che riusciva a fare quello che chiedevi anche in poco tempo…quello è stato un momento in cui sinceramente ho valutato la possibilità (di restare, ndr). Però dopo sono passati altri quattro mesi ed è stata veramente dura sotto tutti i punti di vista. Stare quattro mesi senza fare niente e pensare che ci siano altri due anni così…sinceramente ho avvertito una difficoltà. Io sono felice e entusiasta di questa esperienza, ma so anche che farei molta fatica a stare in garage”, spiega Conte in conferenza a Coverciano.
“Il Chelsea? Per me pronunciare questa parola non è assolutamente un tabù, ma potrei pronunciare anche delle squadre italiane”, dice riferendosi alle indiscrezioni sul suo imminente ingaggio da parte del club di Stamford Bridge. “Vediamo il futuro cosa riserva, se qualcosa di bello all’estero o in Italia”, si limita ad affermare il tecnico.
Poi, sul braccio di ferro con i club sugli stage e sul mancato spostamento della data della finale di coppa Italia fissata al 21 maggio, dice: “Purtroppo ci sono situazioni in cui bisogna capire quando si è incudine o martello. In questo caso noi siamo una bella incudine. Lo è stato con Prandelli, con i ct precedenti e lo sarà sicuramente anche in futuro. Dispiace perché dopo il fallimento del Mondiale eravamo partiti tutti con altri propositi e poi abbiamo fatto come il gambero”.