Roma, 28 dic. (AdnKronos) – “Come componente dell’Ufficio di Presidenza della Camera dei deputati ignoro quanto i giornali stanno scrivendo su presunte modifiche alla riforma adottata dagli Uffici di Presidenza nel 2012, che ha abolito i vitalizi, e introdotto pensioni per deputati e senatori calcolate sul metodo contributivo, come in vigore per tutti lavoratori”. Lo afferma Gianni Melilla, deputato di Sinistra italiana e segretario di presidenza.
“Quella riforma -aggiunge- ha stabilito che il minimo per accedere alla pensione è il versamento di 5 anni di contributi (o meglio 4 anni e 6 mesi). Così del resto succede per tutti i lavoratori: chi non raggiunge il minimo pensionabile perde quello che ha versato. Aprire tra Natale e Capodanno un dibattito sui giornali su un tema così sensibile nell’impatto con la opinione pubblica, è demenziale e mi trova in totale dissenso. Chi vuole lo scioglimento del Parlamento per ansia di rivincita o per improbabili assalti alla Bastiglia, lo può chiedere, ma senza pensare di stravolgere le regole giuste che il Parlamento (e non il governo Monti, come superficialmente scrivono i giornali) si è dato nel 2012 con l’abolizione dei vitalizi”.