Home Nazionale Da FMR a Cucinelli e Zegna: se l’imprenditore è illuminato a vincere è il paesaggio /Foto

Da FMR a Cucinelli e Zegna: se l’imprenditore è illuminato a vincere è il paesaggio /Foto

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Roma, 8 apr. – (AdnKronos) – Anche il business può essere “bello” e la produttività valorizzare il paesaggio. Succede, e lo hanno dimostrato imprenditori come Cucinelli con il restauro del borgo di Solomeo; Farinetti, con il ripristino della tenuta di Fontanafredda; Ermenegildo Zegna, l’imprenditore filantropo che realizzò numerose opere sociali e promosse attività di supporto alla valorizzazione delle bellezze naturali. E ancora Davide Bollati che ha creato la casa della bellezza sostenibile a Parma.
Impresa curiosa, quella di Franco Maria Ricci, editore, designer, collezionista d’arte, nata per onorare la promessa da lui fatta nel 1977 allo scrittore argentino Jorge Luis Borges: realizzare il labirinto più grande del mondo a Fontanellato, Parma. Progettato con gli architetti Pier Carlo Bontempi e Davide Dutto, il Labirinto della Masone è di bambù e rappresenta un lascito a quella parte di Pianura Padana comprendente Parma, il suo contado e le città vicine, al quale Ricci è legato dalla nascita.
Il perimetro è a forma di stella e all’interno ospita anche una cappella a forma di piramide: attento alla botanica, è anche un patrimonio culturale unico, grazie alla biblioteca, al museo e alla sede della casa editrice. Franco Maria Ricci ha scoperto la sua passione per il bambù negli anni Ottanta e ne ha piantato più di 20.000: nel parco se ne possono trovare circa venti specie differenti, da quelle nane a quelle giganti. Persino il pavimento a parquet degli edifici è stato realizzato con lo stesso materiale.
Un’impresa può ad esempio dar vita a una vera e propria oasi. Le radici dell’Oasi Zegna risalgono agli anni ’30, quando Ermenegildo Zegna, dopo aver creato il suo Lanificio, si dedicò a dare nuova vita al suo paese natale, Trivero, con nuove case per i dipendenti, un centro dedicato alla salute, alla formazione, allo sport e al tempo libero dei suoi concittadini e la piantumazione di 500.000 tra conifere, rododendri e ortensie. Partendo da questo progetto iniziale, nel 1993 prende vita Oasi Zegna, con obiettivi di tutela e valorizzazione del territorio.
Qui, nel rispetto della natura, si svolgono attività sportive e turistiche ‘green’, ma anche di promozione dell’educazione ambientale grazie all’attività del Comitato Scientifico dell’Oasi, presieduto dall’etologo Giorgio Celli. Un laboratorio all’aria aperta che conta una rete di accoglienza fatta di alberghi, ristoranti e aziende agrituristiche. L’Oasi è una delle cellule dell’Ecomuseo del Biellese e nel 2014 ha ricevuto il patrocinio del Fai, il Fondo Ambiente Italiano.
Un borgo completamente restaurato per ospitare l’azienda, sì, ma anche un teatro, un luogo di meditazione, una struttura dedicata alla formazione: è Solomeo, borgo umbro che, nel 1985, viene scelto da Brunello Cucinelli in cerca di una nuova sede per la sua impresa. “Acquistare quei beni significò convincere il loro vecchio proprietario che il mio affetto per quel borgo non era minore del suo”, spiega l’imprenditore.
Ed è così che avvia il progetto: nascono il Foro delle Arti, il Teatro ispirato alle strutture tardorinascimentali di Sabbioneta e a quello Farnese di Parma, il Giardino dei Filosofi, un complesso di terrazze digradanti con pergolati e luoghi di sosta. E la Scuola dei mestieri che prevede quattro indirizzi: Rammendo e Rimaglio, Taglio e Confezione, Sartoria e Arti Murarie. La Fondazione Brunello e Federica Cucinelli ha poi presentato l’ampliamento del progetto di Solomeo, con i tre parchi nella vallata sottostante al borgo.
E’ in Piemonte, sulle colline delle Langhe, che prende vita il progetto di Fontanafredda, dalla originaria proprietà di “Roggeri Giacomo fu Giovanni Battista in Serralunga d’Alba”. Per ingiunzione del 17 giugno 1858, la tenuta di circa 54 ettari venne iscritta nel patrimonio privato di Vittorio Emanuele II, Re di Sardegna. Il sovrano, innamoratosi perdutamente della popolana Rosa Vercellana, detta “la Bela Rusin”, gliene fece dono e la insignì del titolo di Contessa di Mirafiore e Fontanafredda.
La storia di Fontanafredda inizia allora, ma l’attività commerciale comincia solo vent’anni dopo, nel 1878. Dal 2008, Fontanafredda passa a Oscar Farinetti e Luca Baffigo Filangeri che nella tenuta, oltre ai vigneti (nebbiolo, barbera, dolcetto e moscato) e alla produzione di vino, hanno avviato un’attività culturale. Nasce così il Bosco dei pensieri e il teatro. Fontanafredda è visitabile ogni giorno dell’anno con le sue cantine, il borgo, la villa reale.
Storie di produttività illuminata che saranno raccontate direttamente dai protagonisti in “Utopie – Imprenditoria e valorizzazione del paesaggio italiano”
, ciclo di incontri con alcuni imprenditori conosciuti a livello mondiale, organizzato dalla Fondazione Franco Maria Ricci in programma per tutta la primavera 2016 proprio presso il Labirinto della Masone.