Milano, 15 ott. (AdnKronos) – Oggi “celebriamo il più grande tra di noi, che aveva la capacità di dileggiare i potenti con uno sberleffo. Allegri bisogna stare perché il troppo piangere non fa per noi, non rende onore ai nostri amici e perché celebriamo la vita” ma anche la morte che “è l’unico grande mistero buffo della nostra esistenza”. Così il fondatore di Slow food Carlo Petrini nella cerimonia laica in ricordo dell’amico Dario Fo.
Dal sagrato di piazza Duomo a Milano, ricorda che oggi celebriamo che “è meglio essere generosi che avari. Noi stapperemo le bottiglie, canteremo, balleremo, faremo l’amore, ritroveremo la gioia straordinaria di chiamarci compagni e compagne non solo perché condividiamo il pane, ma anche la gioia, la fraternità e questo nostro amore reciproco, senza cattiverie”.
Si celebra “la gioia, una vita spesa nella generosità e nella solidarietà e noi celebriamo non solo Dario ma anche Franca Rame”. Per Petrini, quello di oggi “è un gran finale” e scherza: “la sua regia prevedeva anche la pioggia perché solo i coraggiosi resisterebbero sotto la pioggia”.