Roma, 20 gen. (AdnKronos) – “Vogliamo essere coinvolti nella definizione del destino delle imprese del nostro Paese, a partire da quelle a capitale pubblico come l’Eni”. Ad affermarlo è il segretario generale della Uil, Carmelo Barbagallo, che oggi ha partecipato all’assemblea dei lavoratori dello stabilimento Eni di Priolo, in provincia di Siracusa, in occasione dello sciopero nazionale di tutti i lavoratori del gruppo a difesa della chimica e del futuro industriale e occupazionale del settore.
A Gela, ad esempio, sottolinea Barbagallo, “l’esasperazione rischia di diventare ribellione sociale: dobbiamo governare queste problematiche dando le risposte che erano già previste nei Protocolli e negli accordi di programma. Se non si fa questo, qualcuno se ne assumerà la responsabilità”.
Per quel che riguarda Eni Versalis, poi, aggiunge il leader della Uil, “abbiamo chiesto al Governo e alle competenti Commissioni parlamentari di impedire la svendita della chimica a un fondo che non dà alcuna garanzia produttiva né occupazionale. Spero che recepiscano questo messaggio che esce rafforzato dallo sciopero di oggi di tutti i lavoratori del gruppo Eni”.